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    Il ricercatore cerignolano Giuseppe Perta si aggiudica il Premio Internazionale “Nitti” per il Mediterraneo

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    “Mediterraneo della mobilità: il viaggio a Gerusalemme tra tarda antichità e prima crociata” è il titolo dell’opera con cui il giovane ricercatore di Cerignola Giuseppe Perta si è aggiudicato la prima edizione del “Premio Internazionale Francesco Saverio Nitti per il Mediterraneo”. Classe 1979, natali a San Giovanni Rotondo, Giuseppe Perta è ricercatore in Storia Economica del Mediterraneo all’Università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria ed è attivamente impegnato da anni con il prof. Guglielmo de’ Giovanni-Centelles presso la cattedra di Storia del Mediterraneo dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, che ha editato il volume vincitore del premio Nitti all’interno della prestigiosa Collana “Mediterraneo: miti, storie armonie” ideata e promossa con il sostegno della Fondazione Terzo Pilastro Italia e Mediterraneo presieduta da Emmanuele Francesco Maria Emanuele. “La sua ricerca – si legge nelle motivazioni del premio – attraverso una rigorosa metodologia ed originali ricostruzioni, riesce nel difficile compito di colmare il gap fra i due fenomeni storici analizzati, conducendo l’intero percorso con puntuali ed articolati riferimenti bibliografici che mostrano ad un tempo competenza scientifica e passione nella stesura del testo”.

    Una soddisfazione ancor più grande per il ricercatore pugliese se si guarda al prestigio scientifico dei vincitori della prima edizione del “Premio Internazionale Francesco Saverio Nitti per il Mediterraneo”. Basti pensare allo storico Alberto Melloni, titolare della Cattedra Unesco sul pluralismo religioso e la pace dell’Università di Bologna per il suo volume “Blasfemia, diritti e libertà. Una discussione dopo le stragi di Parigi”, alla studiosa della cultura dei paesi islamici Leila El Houssi per il suo volume “L’urlo contro il regime: gli antifascisti italiani in Tunisia tra le due guerre” o al sociologo Sergio Marotta, autore di un pregevole saggio sulla corruzione politica che parte da “L’inchiesta Saredo”. E nella sezione speciale del Premio riservata “a quanti si sono impegnati a tutti i livelli nelle Istituzioni locali, nazionali ed europee per il Mezzogiorno d’Italia” il riconoscimento l’hanno avuto l’europarlamentare Gianni Pittella e l’ex Ministro dell’Università e dell’Istruzione, Ortensio Zecchino.

    Sabato 1 Ottobre alle ore 18 presso l’Hotel Gabbiano di Acquafredda di Maratea un convegno dedicato al tema “Il grande esule di Acquafredda: la promozione del territorio attraverso la memoria storica”, sarà il prologo della cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio Internazionale Nitti per il Mediterraneo. L’elenco completo dei vincitori vede premiati nella sezione storia e letteratura Agnese Belardi, Rosa Maria Delli Quadri, Leila El Houssi, Domenico Esposito, Alberto Melloni e Giuseppe Perta, nella sezione filosofia e pedagogia Salvatore Agresta, Gabriella D’Aprile, Maria Tomarchio e Caterina Sindoni e nella sezione sociologia e ricerca sociale Sergio Marotta.

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    Il Premio Internazionale Francesco Saverio Nitti per il Mediterraneo

    “Le battaglie contro l’analfabetismo, il rigore dei suoi studi sul meridionalismo, la grande vocazione all’impegno europeo e la strenua lotta per l’affermazione dei valori di libertà e democrazia hanno reso Francesco Saverio Nitti (1868-1953), già presidente del Consiglio del Regno d’Italia, membro dell’Assemblea Costituente e senatore della prima legislatura dell’Italia repubblicanaun modello di impegno civile per le giovani generazioni e ed in particolare per coloro che ritengono l’Europa innanzitutto un grande modello culturale che affonda le sue radici nel Mediterraneo”. Con queste motivazioni l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli ha istituito lo scorso marzo il “Premio Internazionale Francesco Saverio Nitti per il Mediterraneo”, con l’obiettivo di “ovviare ad una sostanziale e colpevole rimozione dell’opera di Nitti dalla memoria storica del Paese e di riscoprire la grande attualità delle sue opere”. Un Premio istituito anche e soprattutto con l’obiettivo di dare vita ad un nuovo sistema culturale e formativo attorno al Golfo di Policastro, laddove lo statista di Melfi scelse Acquafredda di Maratea come luogo del suo esilio in Patria, subito dopo l’ascesa del fascismo al potere, divenendo uno dei testimoni più importanti di impegno civile per l’Italia e per la democrazia in ambito europeo. Proprio per questo l’Università Suor Orsola Benincasa ha istituito attorno al Premio Nitti una fitta rete internazionale di collaborazioni che a partire dalle istituzioni del territorio (l’Associazione “Scuola & Vita” e il Comune di Maratea) ha messo insieme attorno a questo grande progetto alcune delle Università più prestigiose del Sud Europa, come l’Universidad Pablo de Olavide di Siviglia, l’Università di Malaga, l’Universidade do Algarve in Portogallo e la Democritus University of Thrace in Grecia, ed alcune delle principali istituzioni culturali italiane in ambito filosofico, storico sociologico e pedagogico come l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, l’Associazione Italiana di Sociologia, la Società Italiana di Pedagogia, il Centro Italiano per la Ricerca Storico-Educativa e la Società Napoletana di Storia Patria.

    Il futuro del Premio Nitti come centro permanente di aggregazione culturale

    “Il Premio internazionale Francesco Saverio Nitti per il Mediterraneo, come anticipa il suo ideatore, Fabrizio Manuel Sirignano, direttore del Centro di Lifelong Learning dell’Università Suor Orsola Benincasa, “diventerà un’iniziativa stabile ad Acquafredda (entro dicembre sarà pubblicato il bando della seconda edizione), che contribuirà ad evidenziare e raccontare come l’intero territorio del Golfo di Policastro, noto a tutti per la sua ricchezza di bellezze oggettive, non sia solo un pregevole luogo di vacanza e di riposo, ma anche e soprattutto un luogo in cui è passata e si è fatta la Storia con pagine significative che possono e debbono rappresentare ancora oggi un grande esempio per le giovani generazioni a cominciare dal grande lascito di Francesco Saverio Nitti”.

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