«Chiediamo alla Regione Puglia lo stato di calamità naturale per il comparto agricolo». Così l’assessore alle attività produttive Pia Zamparese annuncia il provvedimento di richiesta approvato stamane dalla Giunta comunale e indirizzato alla Regione Puglia, affinché si dichiari lo stato di calamità naturale su tutto il territorio del Comune di Cerignola ai sensi del D. Lgs. 2004 n. 102. «Idea precisa di questa amministrazione – continua Zamparese – è accedere ad ogni misura prevista dalla normativa di settore, dal contributo in conto capitale fino all’80 per cento del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile ordinaria del triennio precedente (art. 5, comma 2, lett. a); ai prestiti ad ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell’anno in cui si è verificato l’evento e per l’anno successivo (art. 5, comma 2, lett. b); proroga delle operazioni di credito agrario (art. 5, comma 2, lett. c) ed infine le agevolazioni previdenziali sia per le aziende che per i lavoratori (art. 5, comma 2, lett. d)».
«Era il 22 settembre quando, in seguito ad un sopralluogo fatto nelle campagne di cittadini che avevano richiesto di toccare con mano lo stato di salute dei loro vigneti, per mano del consigliere comunale Tommaso Sgarro il Pd presentava formale richiesta di deliberazione da parte della giunta comunale dello stato di calamità per il settore vitivinicolo» replicano in una nota stampa da via Mameli. «Oggi si scopre dall’assessore Zamparese che, nella giunta comunale del 30 settembre, si è deliberato di richiedere lo stato di calamità per il settore vitivinicolo, di fatto accogliendo la richiesta del Partito Democratico, smentendo platealmente sia il pressapochismo del sindaco che l’insulso comunicato dei colleghi di Federazione Civica per i quali era tutto sotto controllo. Ad emergere l’incapacità amministrativa e il “tuttI contro tutti” all’interno della maggioranza a cui dobbiamo assistere. Non oso immaginare – continua Sgarro – quanto abbiamo dovuto faticare in giunta per far accettare al sindaco la mia ragionevole proposta, non tanto nel merito della proposta, quanto che questa sia partita da me e dal Partito Democratico».
Sarebbe meglio chiedere lo stato di imbecillità perdurante vista l’aria che tira,perché solo dopo aver scoperto il cadavere qualcuno si degna di fare il proprio dovere(forse).
Mai una buona assessore . Vi fate sempre prendere in castagna . E ruspghiatv
Ma quale calamita che hanno tagliato come i pacc non dite baggianate non avast i sold ca tenn sti pseudo imprenditori agricoli
Provvedimento che solamente chi ha la qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo potrà avere diritto al beneficio. E ciò solo pochissimi saranno i richiedenti sempre che la Regione dichiari lo stato di calamità. Questo va detto, perchè tanti si mettano l’anima in pace: non c’è trippa per gatti.