FOGGIA – Un gravissimo incendio è divampato nella notte all’interno del cosiddetto ‘Ghetto dei bulgari’, insediamento di baracche e rifugi di fortuna tra Borgo Tressanti e Borgo Mezzanone, a circa 20 chilometri da Foggia, in cui vivono gli immigrati impegnati nei campi. Nel rogo un ragazzo di vent’anni ha perso la vita: il cadavere completamente carbonizzato, infatti, è stato recuperato tra gli alloggi di fortuna. Il ragazzo stava dormendo in una baracca che divideva con il padre. Ancora da accertare cosa abbia innescato l’incendio, divampato poco prima delle 2, che ha avvolto rapidamente gran parte del ghetto che si stima sia popolato da circa mille persone, tra cui molti bambini, tutti in condizioni di estrema indigenza. Alcuni testimoni hanno riferito di aver visto un uomo in stato di ebbrezza appiccare il fuoco, ma la circostanza non è ancora confermata dagli investigatori. Un centinaio le baracche distrutte dalle fiamme, e con esse tutto quanto era all’interno: documenti, abbigliamento, generi alimentari. Incenerita un’area di circa 3.000 metri quadrati, all’interno della quale sono state recuperate e messe in sicurezza decine di bombole di gas che, se intaccate dalle fiamme, avrebbero provocato esplosioni in sequenza. Necessario l’intervento di tre squadre dei vigili del fuoco dei distaccamenti di Foggia, Cerignola e Manfredonia, con due supporti.
In un primo momento si era pensato che a causare le fiamme fosse stato un cortocircuito di uno dei tanti allacci abusivi che alimentano il ghetto o il malfunzionamento di una stufa. I militari non escludono però del tutto la pista del dolo: alcuni testimoni, infatti, hanno riferito di aver visto l’uomo che appiccava le fiamme e hanno parlato anche di un violento litigio tra famiglie residenti nel ghetto. Non si tratterebbe però di un caso nuovo all’interno della struttura. Solo pochi giorni fa, un altro incendio è scoppiato nel ‘Gran Ghetto’ nelle campagne tra San Severo e Rignano, distruggendo gran parte dell’enorme villaggio di cartone che ospitava circa 500 braccianti africani, e che nel periodo della campagna del pomodoro arriva a quadruplicare questo dato. “Esprimiamo il cordoglio di Arci Puglia per la tragedia con la morte di un ventenne bulgaro tra le fiamme della sua baracca. Questa drammatica vicenda fa montare l’indignazione per lo stato di insopportabile degrado nel quale versa il ‘ghetto dei bulgari’, dove più di mille persone, tra le quali moltissimi bambini, sopravvivono alla mercé dei caporali per servire meglio il profitto delle aziende ortofrutticole della zona”. Lo denuncia in una nota il presidente di Arci Puglia, Davide Giove, e la responsabile immigrazione e asilo Arci Puglia, Anna Caputo, che chiedono alle istituzioni di cancellare dalla Puglia “la vergogna dei ghetti”.