Nelle ultime settimane ci siamo occupati, su larga scala, di alcuni parchi verdi sparsi in città, dalle zone centrali del paese fino a quelle poste nelle periferie più popolose. Dopo la questione riguardante Piazza del Cinquecentenario, prontamente ripulita dopo che lanotiziaweb.it aveva evidenziato erba alta quanto alberi e sporcizia diffusa, oggi abbiamo fatto visita ad un altro importante polmone verde, realizzato diversi anni fa nel rione San Samuele: Parco 2 Giugno. Da diverso tempo, infatti, riceviamo segnalazioni di lettori e residenti della zona, con tanto di documentazione fotografia, che lamentano un totale stato di abbandono, specialmente negli ultimi mesi con l’avvicendamento amministrativo tra la precedente giunta Giannatempo e l’attuale Metta.
«Con la vecchia amministrazione, qualche volta, venivano a pulire e comunque c’era l’idea di una programmazione nel piano di pulizia; infatti, ogni mese venivano a pulire, a verificare lo stato delle strutture come i tombini e a tagliare l’erba, oltre alla pulizia quasi giornaliera dei marciapiedi», dichiara un residente a lanotiziaweb.it. Effettivamente, così come emerge anche dalle foto, stamane il parco si presenta in condizioni al limite della vivibilità: tombini divelti senza protezione, pavimento sprofondato, palme con foglie appese e molto pesanti, forse secche o danneggiate dal punteruolo rosso, immondizia di vario genere sparsa ovunque, ghiande che riempiono i marciapiedi col rischio di far scivolare le persone, muretti scalcinati, giochi per bambini rotti, cassonetti distrutti. Una situazione, oltre che di decoro e di impatto igienico, anche di precaria sicurezza per i frequentatori, tra i quali anche molti bambini.
«Sono state molte e diverse le segnalazioni negli ultimi 5-6 mesi, con continue chiamate ai vigili urbani e con segnalazioni, attraverso messaggi privati su facebook, al Sindaco senza risposta. Nessun intervento a oggi e la situazione, che all’inizio era gestibile, oggi è diventata ormai invivibile», raccontano i residenti del quartiere. Con l’inizio della primavera e l’innalzamento delle temperature, le istituzioni dovranno affrettare le manovre di intervento per scongiurare la proliferazione di insetti e roditori che trovano l’habitat naturale in zone così tristemente ridotte.