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    Da Cerignola a RTL: Stefano Massa si racconta in esclusiva a lanotiziaweb.it | Foto

    «Alla domanda: “Ma se non dovessi riuscire ad entrare in radio, che lavoro vorresti fare?” Ho sempre risposto “Io riuscirò ad entrare in radio...” , lo giuro!»

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    Le strade per il raggiungimento dei propri obiettivi, per trasformare i propri sogni in realtà, sono spesso lunghe e tortuose. E quella del nostro concittadino Stefano Massa misura 804 km, esattamente quelli che separano la sua natia Cerignola da Cologno Monzese, sede di una fra le più popolari emittenti radiotelevisive italiane, RTL 102.5. Con la tenacia di chi crede fortemente in ciò che fa, con la cocciutaggine di chi di mollare non ne vuole assolutamente sapere, Stefano, da pochi giorni, è speaker di Radio Zeta L’Italiana. Inoltre, domenica 16, Stefano ha avuto modo di esordire anche in TV (su RTL 102.5.TV, canale 36 del Digitale Terrestre), nel programma #Shaker, dalle 19 alle 21, co-conducendo la trasmissione con la popolare Giorgia Surina. L’eco di questo importante traguardo è giunta fino alla sua Cerignola che, soprattutto attraverso i social, non ha tardato a manifestare il proprio orgoglio ed il proprio entusiasmo nel vedere un suo “figlio” guadagnare la ribalta nazionale e portare alto il proprio nome. In un periodo nel quale proprio il nome di Cerignola è stato accostato a vicende di cronaca tutt’altro che costruttive, accompagnate da gesti di incivile follia degli ultimi giorni, la storia di Stefano Massa rappresenta una salutare ventata di ottimismo e speranza, nonostante tutto, nella nostra comunità. Il suo itinerario verso il successo è stato lungo e non immune da difficoltà, motivo per cui la sua storia può e deve fungere da esempio per tanti suoi compaesani. E noi ringraziamo Stefano per la disponibilità e la cortesia nell’avercelo raccontato.

    Partiamo dalla fine. Come ci si sente su RTL 102.5, in diretta televisiva nazionale al fianco di Giorgia Surina?

    «Con l’ansia! No, sul serio, lei è spettacolare, bellissima, magnifica, ma quando sei in radiovisione a livello nazionale (mondiale se consideriamo il web), non fai molto caso a queste cose. E’ stato invece il suo aiuto e supporto in ogni intervento a rendere indimenticabile quest’esperienza, Giorgia ha avuto tantissima pazienza, come d’altronde, anche i registi che erano lì. Non posso fare altro che ringraziare tutti loro e la direzione di RTL per avermi dato questa possibilità».

    Ci narri un po’ come da Cerignola, nello specifico da Radio TRC, sei arrivato ad una delle emittenti radiofoniche più popolari del panorama italiano?

    «Per arrivare qui in realtà, il discorso è molto ampio. Ho girato molto l’Italia come dj e con questa professione ho approfondito la cultura musicale, sono stato un animatore turistico per 10 anni e questo mi ha insegnato a rapportarmi con persone di diverse età, ho fatto un’accademia d’arte drammatica a Roma che mi ha insegnato a sfruttare al meglio la mia voce e a lavorare su molte sfaccettature della mia personalità, ho fatto corsi di radio: Radiospeaker.it di Roma e Accademia09 di Milano che mi hanno insegnato le tecniche radiofoniche e poi, cosa più importante, ho avuto una famiglia meravigliosa che mi ha sempre supportato nelle mie scelte folli ed ha sempre avuto fiducia in me, senza parlare di un papà che mi ha insegnato a non mollare mai, qualsiasi cosa accada. Mio padre è il mio più grande esempio e maestro. Solo dopo tutto questo, arrivano le radio: RadioTRC di Cerignola, Canale FGM (in podcast), che mi ha permesso di seguire il festival di Sanremo 2016 dal vivo nella città dei fiori e RadioEnjoy (webradio), dove ho avuto la possibilità di fare un programma assieme ad alcuni ragazzi de “Lo Zoo di 105”».

    Quando hai iniziato sentire ardere dentro di te il “sacro fuoco” della passione per il mondo della radio?

    «Premesso che sono stato sempre un grande ascoltatore di radio in generale sin da piccolo, nel 2009 ho passato un periodo un po’ strano della mia vita, mi sono reso conto di “non sapere assolutamente cosa volessi fare da grande”. Ricordo che nell’estate di quell’anno, ero in un villaggio turistico in Calabria come animatore e gestivo le attività in spiaggia passando la maggior parte del tempo al microfono. Vedere tutta la gente voltata verso di me che rideva, sgomitava ad ogni cosa che dicevo e intanto si rilassava, mi ha fatto riflettere: “riuscivo ad intrattenere la gente e a farla divertire, stando al microfono”. Da quel giorno per me, il microfono è diventato un’arma e una medicina. Sto bene nel sapere che sto divertendo o solo intrattenendo qualcuno, quel qualcuno che magari se la sta passando davvero male ma che magari riesco a far svagare…un qualcuno che posso solo immaginare e non vedere, ma che posso raggiungere anche se siamo molto lontani (magia della radio)».

    C’è uno/una speaker al quale ti sei sempre ispirato, che ti è servito da modello?

    «Più di uno…Marco Mazzoli per la sua determinazione, Rosario Pellecchia e Fernando Proce per la loro personalità, la Cheyenne per la freddezza, Vanessa Battista di Radio Selene per la precisione degli interventi…ma anche Angelo Baiguini, Gigio D’ambrosio e Marco Galli per la loro esperienza e professionalità, Cristina Borra per la sua fantastica pronuncia inglese, Tony Severo, Nicola Savino, Marianna Dibenedetto e credetemi tanti altri…mi piace studiare chi lavora in radio».

    C’è stato un momento, anche passeggero, in cui hai temuto di non farcela?

    «Alla domanda: “Ma se non dovessi riuscire ad entrare in radio, che lavoro vorresti fare?” Ho sempre risposto “Io riuscirò ad entrare in radio…”, lo giuro! Ovvio però che a volte, dentro di me le cose erano un po’ diverse. Ho fatto molti provini, ho inviato un’infinità di demo con 0 risposte o a volte con proposte assurde, ho preso tanti di quei “no” e di quelle porte in faccia che quest’estate, mi sono dato 2 anni di tempo. “Se a 30 anni non riesco ancora a fare niente, mi cerco un qualsiasi lavoro che mi possa far vivere per bene”. Ovvio che le cose dal 4 Ottobre 2016, sono cambiate parecchio».

    Ormai sei fuori Cerignola da un po’. Dalla tua nuova prospettiva da “forestiero” come vedi la realtà della tua città natale? Se te li chiedessero, che consigli daresti ai tuoi concittadini?

    «Quando posso, torno a Cerignola, qui c’è la mia famiglia e tutti i miei amici, quindi non mi sentirò mai “forestiero”, ma a parte questo, COLLABORAZIONE e COESIONE. E’ facile lamentarsi di tutto, ma poi quando si chiedono soluzioni la risposta, nella maggior parte dei casi, è: “Eh ma non devo essere io a trovare una soluzione, c’è gente che è stata votata”, ed è un errore, si vota il RAPPRESENTANTE della città, il PRIMO CITTADINO, ma le idee che abbiamo, dobbiamo proporle, dobbiamo lavorare assieme per il bene di tutti. A prescindere da destra e da sinistra, se non si collabora, se non ci si sporca le mani tutti assieme, non si potrà andare da nessuna parte. E’ palese anche l’esempio di omertà sui veloOK distrutti dopo un giorno».

    Per la serie “Chi si somiglia, si piglia” ricordiamo che anche la tua fidanzata ha fatto, già da un po’, l’esordio sullo schermo. Parliamo di Federica Di Bartolomeo, anche lei originaria della Puglia, volto popolare della programmazione sportiva di 65Sport, nonché interessante firma sulle vicende milaniste su diverse testate (ricordiamo, fra le altre, il sito “PianetaMilan”). Quando si dice “mestiere di famiglia”…

    «E’ talmente brava, bella e preparata che mi aspetto ogni giorno una chiamata da Mediaset o Sky. Ci aiutiamo a vicenda, ci diamo la forza ed il coraggio per affrontare qualsiasi nuova avventura lavorativa e questa cosa ci ha unito molto e continua a farlo. Non vado in onda se prima non le invio un messaggio con su scritto “…sono in ansia”  e subito arriva la sua risposta “…non ti preoccupare, andrà bene, sei bravo”, sembrano piccolezze, ma in realtà sentirla sempre vicina mi da la carica per fare tutto. Lei ascolta me in radio ed io guardo lei in tv, alla fine ci diamo un feedback e ci consigliamo le cose da migliorare. Sono due lavori molto particolari e complicati ed ora spero per lei che possa realizzarsi il suo sogno».

    Per concludere: RTL per Stefano Massa è un punto d’arrivo o un’altra tappa del suo percorso? Quali traguardi ambisci ancora raggiungere?

    «No no, questo non è un punto di arrivo, non ci si deve mai fermare. Questo è un punto di partenza per la crescita professionale e infatti spero di poter prendere parte ad altri progetti del gruppo RTL, come Radio Zeta L’Italiana». 

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