Inizia alle ore 11,00 di domenica 29 gennaio il via vai di cittadini per l’estremo saluto a Salvatore Tatarella nella sua Cerignola, la città che lo volle Sindaco nel 1993 e che ancora oggi ricorda quella come una stagione dorata. Nell’ultimo avamposto “rosso”, che in un freddo 5 dicembre di ventiquattro anni fa, si consegnò alla destra missina, la famiglia Tatarella ha mosso i primi passi. Sia Pinuccio, il Ministro dell’Armonia, che Salvatore, l’Onorevole Sindaco, hanno qui cominciato a masticare la politica, quella della militanza dura in una terra fino ad allora ostile alle destre. Salvatore, molto più del fratello, seppe farsi interprete a Cerignola di quel malcontento di inizio anni ’90, incarnò quell’ideale di freschezza che caratterizzò l’Italia delle “libertà” per il decennio successivo. Nella camera ardente allestita nell’Aula Consiliare di Palazzo di Città a Cerignola rivivono proprio i ricordi di quella stagione felice, che incoronò nel periodo dal ’93 al ’99 Salvatore Tatarella tra i migliori amministratori che Cerignola abbia mai avuto. «E’ stato un grande Sindaco», «un uomo tutto d’un pezzo», sono le frasi che ognuno riporta alla moglie Paola e ai figli Fabrizio, Annalisa e Giuseppe in segno di vicinanza ma anche di profonda stima per la condotta amministrativa.

Con l’esperienza da parlamentare a Roma e a Bruxelles l’intesa con Cerignola e i cerignolani andò via via scemando, mantenendo vivo solo il ricordo di una bella stagione. Diventato punto di riferimento per la destra italiana dell’ultimo decennio, a Cerignola aveva appoggiato qualche anno fa il progetto civico dell’attuale Sindaco Franco Metta, facendosene promotore. Nell’ultimo anno un terribile male lo aveva allontanato dai contesti della politica e dai progetti nei quali credeva fortemente – Fondazione Giuseppe Tatarella in primis -. Se n’è andato con l’eleganza che aveva caratterizzato tutta la sua carriera politica, animata dall’entusiasmo, quello dei giovani militanti, e dalla competenza, quella del politico di spessore. Diversi anche gli amministratori e le personalità politiche che hanno voluto rivolgergli l’estremo saluto nell’Aula Di Vittorio. Dal Sindaco di Foggia Franco Landella a quello di Andria, di Terlizzi e di moltissime comunità della Puglia. Ad accoglierli un commosso Franco Metta, che ha condiviso con Salvatore gran parte della sua storia politica.

Alle 14,30 la visita a Palazzo di Città dell’ex-Ministro Raffaele Fitto, accompagnato dall’ex-Sindaco – successore designato alla carica di primo cittadino dallo stesso Salvatore – Antonio Giannatempo. In tarda mattinata, invece, anche l’europarlamentare Elena Gentile ha fatto visita alla camera ardente. Durante le esequie nella Cattedrale di Cerignola il vescovo Monsignor Luigi Renna ricorda l’importanza delle virtù morali per ogni politico, caratteristica che Salvatore Tatarella ha saputo incarnare a pieno. Per l’estremo saluto presenti anche Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri e Italo Bocchino, gli eredi del messaggio politico che fu di Pinuccio Tatarella e del quale fu fedele interprete il fratello Salvatore.

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