Mercoledì 8 marzo, a partire dalle ore 11, si è svolto presso la sala consiliare del comune di Cerignola il convegno “L’8 Marzo perchè…?”, organizzato dall’amministrazione comunale -come ha spiegato nell’introduzione l’Assessore alla cultura Raffaella Petruzzelli – per osservare questa ricorrenza sotto una luce diversa, lontana dall’ottica che ne ha portato alla “commercializzazione”, discutendo su di un tema come la violenza sulle donne che sempre più spesso purtroppo occupa le pagine di cronaca nera. La convention si è aperta con l’intervento della dott.ssa Valentina Palmieri, sociologa e coordinatrice del C.A.V. “Titina Cioffi” di Cerignola, la quale ha illustrato la preziosissima azione del centro antiviolenza sul territorio, consistente non solo in attività di sensibilizzazione, ma anche in servizio di prima assistenza, accoglienza, supporto psicologico, e corsi di formazione per operatori.
In seguito alla proiezione di una breve rappresentazione teatrale sulla violenza di genere interpretato da Paola Cortellesi e Claudio Santamaria, la dott.ssa Maria Antonietta Di Gravina, operatrice e avvocato del C.A.V, ha raccontato la propria esperienza di operatrice, dedita principalmente all’attività di sensibilizzazione nelle scuole, e analizzato la tematica della violenza di genere nei confronti di ragazze giovani e giovanissime. La conferenza si è conclusa con l’intervento di Dorella Cianci, dottore di ricerca in lettere classiche e giornalista del Sole 24 Ore, che ha trattato il tema della misoginia nell’antica Grecia tramite le analisi di testi di Senofonte e dei grandi personaggi tragici come la Clitemnestra di Eschilo e la Medea di Euripide.
Secondo la dott.ssa Dorella Cianci: «L’incremento di episodi di violenza sulle donne è dovuto anche alla presenza ndei social network – ha dichiarato in esclusiva per lanotiziaweb.it -. Oggi le donne, soprattutto in politica, sono più esposte all’insulto, altrettanto violento quanto uno schiaffo (come ha segnalato in un suo intervento il presidente della Camera Laura Boldrini) che si propaga ancor più velocemente proprio a causa dei social». Ma per la dott.ssa il problema di fondo è soprattutto culturale: «Non credo che le donne abbiano ancora realmente imparato a farsi rispettare – spiega -, perché nonostante la grande battaglia per i diritti, che ha portato a risultati notevoli, credo porti nel proprio bagaglio culturale ancora residui di “sottomissione” nei confronti dell’uomo. Come sottolineato in un recente articolo di “Repubblica”, dove si evidenzia come nelle famiglie sia scarsa la divisione dei compiti riguardo le grandi responsabilità per la famiglia e la casa che sono a totale appannaggio della donna, la quale risulta essere troppo legata al suo pur sacrosanto ruolo di madre, che tuttavia le impedisce di emanciparsi totalmente». Dopo i saluti istituzionali da parte del sindaco Franco Metta e del vice Rino Pezzano, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione al corso di formazione per operatrici organizzato dal C.A.V che ha registrato un’affluenza record con 62 iscrizioni. Le celebrazioni sono proseguite con una marcia silenziosa in memoria di Titina Cioffi, maestra di asilo nostra concittadina vittima di femminicidio, alla quale è stato intitolato il C.A.V., ed una serata di musica, teatro e cabaret intitolata “La forza delle donne” presso il “Mercadante”.