Quando un giornale scrive di un’altra testata di solito avviene per colpa di qualche frizione o di una polemica; questa volta, invece, avviene per una buona causa: far conoscere a Cerignola la redazione de “La scuola In…forma”, il giornalino scolastico fondato dagli alunni dell’Istituto comprensivo “Don Bosco-Battisti”. Una testata che ha come obiettivo quello di raccontare il territorio ed affrontare tematiche, come quella dell’immigrazione e dell’ecologia, con la sensibilità e gli occhi di ragazzi che stanno imparando a scoprire ed ad interrogarsi sul mondo che li circonda. Il talento di questi giornalisti in erba è stato riconosciuto anche a livello nazionale: la redazione del giornalino ha anche partecipato al concorso nazionale “Giornalista per 1 giorno” – organizzato dall’Associazione Nazionale Giornalismo Scolastico -, e durante la cerimonia di premiazione, svoltasi a Chianciano (SI) lo scorso 12 aprile, è stato loro conferito il Premio Nazionale, sezione “Qualità”. Abbiamo quindi incontrato i piccoli redattori della “Don Bosco-Battisti” per farci raccontare la storia di questo progetto e della loro prima esperienza nel settore del giornalismo.
Per prima cosa, i ragazzi della redazione hanno sottolineato la decisione di partecipare a questo progetto, spinti soprattutto dalla loro curiosità nel cercare notizie e dalla loro passione per la scrittura. Ci è stato poi spiegato il metodo adoperato nel laboratorio giornalistico: «Abbiamo dei giornali, e abbiamo cercato notizie che ci potevano interessare – racconta Antonio -. Le abbiamo raccolte, riassunte ed in seguito riscritte a modo nostro sul nostro giornalino. Abbiamo visto che le copie del nostro giornalino stavano avendo successo e così abbiamo deciso di proseguire pubblicando nuove edizioni». Oltre ad aver permesso ai ragazzi di conoscere il giornalismo ed apprendere quali siano i ruoli all’interno di una redazione, questa esperienza è servita, come detto da Maristella, a cementare il gruppo classe e creare uno spirito di squadra: «Il gruppo è unito e quando scriviamo c’è sempre unità di intenti; questo ci ha fatto davvero dei sentire giornalisti». Ciò che colpisce nel parlare con questi ragazzi è la consapevolezza del valore civico del lavoro che stavano svolgendo, che non si limitava ad essere una semplice attività scolastica, ma un’occasione di cittadinanza attiva, come emerge dalle dichiarazioni di Maria: «Abbiamo cercato di scrivere ciò che andrebbe fatto per migliorare il nostro territorio, ma abbiamo cercato di evidenziare anche i suoi aspetti positivi. Siamo stati giornalisti nel raccogliere le informazioni e cittadini nell’esprimere i nostri pareri e le nostre idee».
Per quanto questa realtà possa sembrare, ad uno sguardo superficiale, effimera, bisogna riconoscere che in realtà si tratta di una vera e propria risorsa per il futuro almeno per due ragioni: il primo è che dei ragazzi così appassionati per la scrittura e curiosi della realtà che li circonda sono una vera rarità di questi tempi, in cui scrivere si limita alla composizione di messaggi su Whatsapp e la nostra curiosità si riduce ad una ricerca su Google. Il secondo motivo è che una visione più libera e per certi versi “ingenua” della realtà, come è quella di un ragazzo di 13-14 anni, può offrire degli spunti importanti nella ricerca di una soluzione ai problemi del nostro territorio. A tal proposito, sono significative le parole che ha pronunciato ai nostri microfoni il prof. Michele Pastore, responsabile del progetto: «Chi meglio dei ragazzi può raccontare il territorio, visto dal loro modo di riflettere e vedere le cose, che è diverso da quello adulto. E’ anche stato molto interessante vedere come loro con la ricerca, siano riusciti a riscontrare delle incongruenze tra la realtà dei fatti con le notizie riportate dai media nazionale».