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    Centro di Uroginecologia, «non assolve chi ha affossato l’ospedale»

    Critica Elena Gentile rispetto alla situazione complessiva del presidio. Dalla maggioranza Pizzolo esalata la scelta dell'ASL FOGGIA

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    Ai venti di declassamento del presidio ospedaliero cerignolano e al trasferimento del reparto di Nefrologia, fatto quest’ultimo che aveva scosso la cittadinanza, la ASL FG replica con la resa operativa del Centro di Uroginecologia, uno dei pochissimi d’Italia. Grande soddisfazione è stata espressa dal Direttore Generale della ASL Foggia Vito Piazzolla che ha ribadito il ruolo centrale che l’Ospedale “Tatarella” occupa nell’ambito della pianificazione aziendale e nell’intero sistema di offerta di salute e assistenza della ASL. Se però sugli accorpamenti e le criticità alcuna parola era stata spesa dall’amministrazione comunale, in occasione dell’apertura del “centro”, coordinato dal dottor Alessandro D’Afiero, il consigliere cicognino Davide Pizzolo rende merito ai vertici Asl. «Apprendo con molta gioia che si sta operando perché il Nostro Ospedale diventi una struttura all’avanguardia – dichiara Pizzolo -. Il centro di uroginecologia è il primo centro della ASL di Foggia. Questo è un risultato eccellente, un primo traguardo raggiunto perché si possa realmente parlare di eccellenza, soprattutto, un forte segnale lanciato per dimostrare che si vuole fattivamente migliorare la nostra struttura».

    «La terapia uroginecologica – spiegano dalla ASL di Foggia – è indicata in caso di malattie che presentano una situazione clinica annoverabile nel campo sia urologico che ginecologico. È stato recentemente rilevato che in Italia sono circa tre milioni le donne che soffrono di queste patologie e che, per motivi attribuibili principalmente al pudore e alla vergogna, non si sottopongono a cure specifiche. Tra le più diffuse le cistiti recidivanti, l’incontinenza e il prolasso genitale a cui si associano sintomi quali: dolori di origine minzionale, disagi nel corso degli amplessi, alterazione delle consuete attività dell’intestino e problemi nelle espletazioni, oltre a difficoltà legate alla corretta postura. Tale complesso di sintomi provoca una alterazione in negativo delle abitudini quotidiane».

    Il centro di uroginecologia non è la panacea dei problemi che affliggono la struttura del basso tavoliere, che conosce emergenze su vari fronti, dagli anestesisti ai reparti accorpati. Ne è convinta Elena Gentile, già assessore alla sanità e oggi europarlamentare, che spiega come «l’uroginecologia trova ragione nelle competenze in materia del primario della ginecologia e nel livello alto di prestazioni raggiunte nel tempo dal reparto di urologia negli anni. Un ambulatorio utile e importante che non cancella le difficoltà nelle quali versa l’ospedale e non assolve i responsabili, sia a Foggia che a Bari. Non vorrei che questo sia il primo frammento di una grande foglia di fico per il prossimo ridimensionamento del punto nascita». Se il consigliere Pizzolo ringrazia, confermando che «siamo sulla buona strada, quella dei servizi, della cura, della presa di coscienza che la nostra struttura può e deve dare tanto ad una vasta comunità come la nostra», la Gentile rilancia: «negli anni abbiamo cercato sempre di far fare un passo avanti alla struttura, aprendo reparti e dotandola di servizi essenziali. Vedere quel patrimonio disperso nel silenzio assordante della politica è svilente. Chi dice oggi che siamo sulla buona strada mente sapendo di mentire».

    Gennaro Balzano
    La Gazzetta del Mezzogiorno

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