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    Pistole e Delvino, il DICCAP riaccende la polemica con Dalessandro e Cicolella

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    Sembrava spenta e sopita la polemica intorno all’acquisto di nuove armi per il corpo di Polizia Municipale e il “tempo indeterminato” del dirigente Francesco Delvino. Invece ad intervenire in difesa di Delvino e dell’amministrazione è il segretario regionaledel DICCAP (Dipartimento autonomie locali e polizie locali) Luigi Sabatelli. Di seguito la nota.

    Sebbene viviamo nel “Paese delle meraviglie”, non mi ha meravigliato più di tanto leggere le esternazioni sui mass media, datate 7 ottobre c.a., fatte dal capogruppo consiliare del P.D., Daniele Dalessandro, e dalla sua collega, anch’essa militante nel P.D., Teresa Cicolella, del Comune di Cerignola, riferite sia alle armi (36 pistole di nuova generazione), sostituite al personale della polizia locale, che agli ironici “festeggiamenti” per la neo assunzione a “tempo indeterminato” del Comandante della P.L. F. Delvino. Ciò che mi ha meravigliato, invece, sono stati i toni marcati e minacciosi contenuti nella replica, datata 12 ottobre c.a., da parte del Centrosinistra cerignolano. Infatti, quando si tratta di contratti a tempo indeterminato, di sicurezza, di tecnologia avanzata, le ideologie di sinistra, sempre attente a certi “argomenti” ed in linea con la realtà, dovrebbero recepire positivamente quelle scelte politiche sensate e giuste, fatte per dare certezza ai singoli, nate per il bene della collettività e della sicurezza dei cittadini, nonché degli operatori della polizia locale. Non credete sia giunto il tempo di cambiar forma mentis e modus operandi? La società civile, con la sua voglia di “sicurezza”, non quella percepita, ma “toccata con mano”, il mondo del lavoro, con le sue certezze, non quelle temporanee e precarie, ma “indeterminate”, stanno chiedendo questo! Oggi non è più concepibile una forma mentis e modus operandi, più propensi al “precariato”, così da tenere soggiogati a vita i dirigenti “nominati” e/o i lavoratori precari in genere.

    In un’epoca dove si viaggia alla velocità del 4.0, dove la tecnologia subentra alla carenza di personale, dove lo sviluppo economico si registra solo quando vi è “Sicurezza”, dove la certezza lavorativa è sinonimo di indipendenza ed autonomia, mi chiedo: come è possibile che vi siano ancora rappresentanti delle istituzioni locali che, da un lato, ricerchino le “pagliuzze” negli occhi degli altri e non vedano le “travi” conficcate nei propri…e da anni? Nell’epoca in cui viviamo ed in una Città come Cerignola, mi chiedo ancora: come è possibile continuare ad immaginare di avere ancora un Comandante della Polizia Locale “precario”? Un dirigente della Polizia Locale, “assoldato” di volta in volta, non potrà mai essere nelle condizioni di poter lavorare con serenità e scevro da quei condizionamenti che scaturirebbero dal rinnovo o meno del proprio contratto di lavoro! Non diverso è il loro modo di vedere quando si parla di armamento, sicurezza e tecnologia. E’ bene che si sappia che, il più delle volte, oggi la tecnologia (vedasi varchi elettronici delle Zone a Traffico Limitato) è subentrata alla carenza del personale dettata dai recenti blocchi dei turn-over.

    In passato, questo sindacato ha lamentato invano la completa mancanza degli strumenti necessari e/o utili, al fine di garantire la sicurezza degli agenti di polizia locale e, quindi, di poter affrontare in maniera adeguata, quotidianamente, gli innumerevoli episodi che si verificavano e si verificano. Credo sia prioritario, rispetto alle sterili polemiche economiche, tutelare la loro personale incolumità e quella dei cittadini, anch’essi esposti ai vari pericoli, affrontandoli con “armi alla pari”! Considerato l’ammodernamento messo in atto da qualche tempo nella polizia locale di Cerignola, così cancellando gli anni passati, scialbi e assuefatti all’immobilismo più totale, questa O.S. non può che condividere l’operato del Comandante a “tempo indeterminato”, che ha dato e da lustro ai suoi uomini sì da rendere la Polizia Locale di Cerignola un vero “Corpo”! Al Comandante, a cui va il nostro invito a continuare la strada intrapresa e seguita dall’intero Corpo di Polizia Locale, ben sapendo che questi non ha bisogno di consigli, ci sentiamo solo di suggerirgli di non curarsi delle solite speculazioni politiche, tanto…chi nasce (s)quadrato…tale resta per sempre!

    9 COMMENTS

    1. Comunicato di una pochezza di contenuti unica. Mi dispiace solo che i 4 minuti sprecati per leggerlo non li avrò mai più indietro. Che tristezza.

      • Tutti gli appartenenti al mondo dei rossi (partiti felci e mirtillo) hanno la caratteristica di saper leggere e non comprendere quello che leggono perché la loro materia grigia è grande meno di un miliardesimo di un granello di sabbia

      • È probabile che una vita intera non Le basterà per capire che di questo PD cerignolano avremmo fatto volentieri a meno in tantissimi.
        Mi auguro di cuore che Lei apra
        la mente a nuovi scenari politici avulsi da questi acronimi che hanno portato la povera Italia allo sfacelo.
        Con affetto da un accanito contestatore di Metta di FI, di tutti i politichini che gironzolano sul palazzo comunale e del suo caro amato PD locale e nazionale .

    2. Questa lettera è la dimostrazione di come questa Sinistra sia lontana sia dai Lavoratori che dai Sindacati = non è più Sinistra

    3. e chi è sto campione ?
      chi rappresenta ?
      da dove viene ?
      un’idea su dove dovrebbe andare io l’avrei …..

    4. Giusta o no che sia la questione, il dato certo è che di vigili se ne vedono pochissimi in strada, da un paio d’anni. Quei pochi che si vedono in giro sono sempre gli stessi, che devono affrontare la maleducazione di noi cittadini in inferiorità numerica. Prima sul corso si potevano incontrare sempre 5 o 6 vigili, ma dove sono impiegati gli altri? Concludo dicendo che ammiro il loro lavoro e la loro dedizione.

      • A CERIGNOLA I VIGILI SONO COSTRETTI A SCAPPARE, LA CIVILTA’ NON E’ PROPRIO DI CASA. POI TRA I VIGILI ANNOVERIAMO MOLTI BRAVI VAGABONDONI E QUINDI LA FRITTATA E’ FATTA!!!!

    5. condivido quanto asserito da Gianfranco, comunicato demagogico.
      Caro segretario mi preoccupano le sue affermazioni ancor più se vive nel paese delle meraviglie, non per le esternazioni politiche ma per le sue. Lei afferma che la sicurezza dei cittadini( non per i vigili che hanno scelto loro di fare questo lavoro) non è quella percepita ma quella ” toccata” con mano. Ha ragione l’unica sicurezza toccata per mano è quella delle multe ricevute dalla casa del grande fratello, non quella contestata per strada come fanno gli altri corpi di Polizia, affrontando personalmente il trasgressore, quelle ricevute dai ragazzini ( figli di Vigili Urbani) accertatori della sosta( figura non contemplata dalla legge Bassanini del 97) anch’essi istruiti a trascrivere solamente la targa dell’auto e andare via. Questa è la sicurezza che intende? non certo passa attraverso l’assunzione a tempo indeterm. del comandante. resto allibito quando afferma che i vigili hanno bisogno delle nuove pistole per poter “affrontare ad armi pari” i vari pericoli. Beh! le rammendo che i Vigili non intervengono in situazioni di pericolo su richiesta del cittadino, forse ha confuso i Vigili con le forze di Polizia, può succedere una colluttazione con un cittadino, ma quello rientra nei contro delle sue funzioni come gli altri corpi di Polizia, come dire” c’è il dolce e c’è l’amaro, ribadisco non si estraee la pistola in un diverbio, forse da una rapina in su. Capisco che i Vigili non vengono formati con corsi specifici, seguiti da psicologi, istruttori di varie materie legislative, di tecniche formative e difesa personale , ma istigare alla difesa alla far west no. Mi auguro che i Vigili capiscano che davanti ad un giudice si va da soli non accompagnati e si risponde in prima persona non perché gli è stato imposto o meglio suggerito. Per ultimo, una osservazione: se lei tiene molto a questo corpo di Polizia che tanto è esposto ai vari pericoli , come mai non è dotata di una cella di sicurezza? evidentemente non sono esposti a pericoli come lei pensa o le è stato riferito. Non vuole essere una polemica ma un appunto.

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