Venerdì 24, a partire dalle ore 17, la comunità della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, la gente di Borgo Tressanti e i migranti ospiti della comunità di Borgo Tre Titoli, si sono incontrati nell’occasione della Via Crucis con i Migranti, organizzata dall’Ufficio per la Pastorale dei Migranti e la fondazione Migrantes, presieduta dal vescovo Mons. Luigi Renna. Significativa la scelta di Borgo Libertà poiché: “è la terra dove i nostri fratelli che vengono dall’Africa ci incontrano, perchè abitano le nostre campagne, oltre che crocevia di popoli nella storia” – come ha spiegato all’inizio della Via Crucis Mons. Renna – “e oggi vogliamo pregare per le croci dei nostri fratelli migranti con tutti i loro disagi. Tuttavia – ammonisce il vescovo – se noi condividessimo solo una Via Crucis sarebbe troppo poco: dobbiamo vivere tutti insieme questo momento consapevoli che condividiamo le stesse croci”.
Oltre ad essere un momento di profonda spiritualità, il fatto che a farsi carico della croce siano stati proprio gli ospiti di Borgo Tre Titoli, che hanno dovuto vivere – trascendendo ogni convinzione di fede – la Via Crucis dei viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo, ha avuto una forte valenza sociale, e forse lo ha avuto ancor di più il fatto che uomini e donne che hanno vissuto un dramma così terribile e tutt’ora vivono ancora in situazioni difficili abbiano la forza di intonare ancora con gioia i loro canti tradizionali e condividere la preghiera con una popolazione che ancora oggi sta imparando ad accettarli e comprenderli. Tutto ciò dovrebbe farci tutti riflettere sul fatto che: “l’umanità è in fin dei conti unica di fronte a Dio, e che se da una parte a volte c’è un’umanità che soffre, dall’altra ci deve essere un’umanità non distratta ma che è attenta” come ha dichiarato ai nostri microfoni Don Michele Centola, parroco di Borgo Libertà.