Non è bastato un intero – o quasi – Consiglio comunale, nella giornata di ieri, per fare chiarezza su tutto il comparto SIA e sul futuro dell’azienda che, da qualche anno, non sembra trovar pace. Proviamo ad andare per gradi, condensando le difficoltà, cercando di intravedere la luce in fondo al tunnel nel quale la gestione del ciclo dei rifiuti sembra esser stata inghiottita. Punto all’ordine del giorno, da discutere in seduta aperta, con l’opposizione di centrosinistra che chiedeva al Sindaco, in qualità di Presidente del Consorzio, quale fosse la situazione attuale e gli sviluppi futuri. Centola ha lasciato – o forse è meglio dire è stato mandato -, perché come precisato da Metta in un anno non ha ottenuto nessun miglioramento. Un intero CDA, con i suoi costi che si sommano a quelli di un anno di Presidenza di Centola, per risanare un’azienda con debiti di diversi milioni di euro? Soluzione criticata in passato ma ieri proprio il Primo cittadino ha annunciato una chiusura di bilancio per SIA in pareggio nel 2016.
Il punto è sembrato essere il VI lotto, vero snodo organizzativo ma anche politico dell’intera gestione. Dal secco no alla costruzione, sul quale Metta & co. hanno basato buona parte della campagna elettorale, c’è un dietro front importante: si farà, dice il Sindaco, ma bisogna prima sanare il bilancio per poi chiedere un finanziamento, che sarà scompattato in due fasi, ovvero un finanziamento diretto per la costruzione di metà lotto e poi, con l’utilizzo di questo, pagare la seconda tranche di finanziamento per la restante parte del lotto da costruire. L’accusa, ancora una volta, validata dall’attualità e dalle lamentele dei dipendenti e dei cittadini, è l’apparente assenza di programmazione: può un nuovo lotto risolvere i problemi atavici di SIA? Secondo molti no, e anche il Sindaco, seppur tra i denti, sembra sposare questa tesi. E’ necessaria una programmazione, per «rinnovare il parco macchine, per migliorare un servizio a singhiozzo e a tratti scadente, per cercare di ottenere i pagamenti dai comuni nei primi giorni del mese e garantire il 10, giorno di erogazione degli stipendi, una garanzia di liquidità in cassa».
E la differenziata? Non potrebbe essere quella il vero punto di risoluzione dei problemi di SIA? Lo hanno proposto a gran voce i rappresentanti di categoria, i sindacati e le opposizioni ieri, ma secondo il Presidente del Consorzio bisogna fare una valutazione economica prima, perché «i dati delle differenziata, anche gli scorsi anni, erano falsati, pompati». Il futuro di SIA quindi è in discesa? Da quanto emerso ieri non sembra, seppur con le positività di un bilancio in pareggio. La vera vittoria ci sarà quando l’azienda riuscirà ad essere virtuosa, con un ciclo di rifiuti che sia motivo di guadagno per la stessa, e non per qualche imprenditore/prenditore, sperando sia Cerignola a vincere!