E’ Vincenzo Erinnio, consigliere di maggioranza a fare il punto della situazione sui diversi lavori cancerizzati dall’amministrazione comunale di Cerignola. «Nessuna pausa, seppur breve, in questi caldi mesi. La città non può attendere e si lavora, si continua ad apportare modifiche, a realizzare opere» dice il consigliere cicognino. «Si lavora per demolire e ricostruire l’ala pericolante della scuola elementare “G. Di Vittorio” -continua -, dobbiamo restituirla prima ai bambini e poi alla città. Si lavora per la Piazza della Libertà in cui il 3 Novembre dovrà essere ricollocato il Murale dedicato a G. Di Vittorio. Si lavora per la Rotatoria di Via 25 Aprile, quella che eviterà i continui incidenti e renderà sicuro quell’incrocio. Si lavora allo Stadio Comunale Monterisi per i lavori di adeguamento affinché l’Audace possa giocare il campionato di serie D e possa ospitare dignitosamente tifoserie cittadine e tifoserie ospiti. Si lavora per il Pala Cicogna, in questo momento si sta montando il parquet, le squadre della città devono essere onorate perché meritano tanto. Si lavora in Viale S. Antonio per la risistemazione del basolato e la ricollocazione di alberi idonei alla città. Si lavora nelle strade extraurbane, terminata la Torricelli si prosegue verso Via Teano e Scarafone. Si lavora per la pista di Mountain Bike che dovrà essere inaugurata il 3 Settembre. Si lavora per il rifacimento di Piazza del Cinquecentenario e la ristrutturazione della ex cabina ENEL in cui si stanno realizzando alloggi di edilizia popolare. Stiamo lavorando per fornire il quartiere Torricelli di un parco giochi, in quella zona serve tantissimo per i bambini».
E non ci si ferma al lavoro sulle opere, secondo Erinnio, poiché «si lavora negli uffici comunali per le presentazioni delle candidature ai bandi regionali del settore cultura e spettacolo, per almeno 20 assunzioni, tramite concorso, in Comune. Noi lavoriamo per una città più bella, più vivibile, lavoriamo per dare sistemazione definitiva a problemi ormai atavici, quelli di cui nessuno si è mai occupato negli anni e siamo fieri di farlo, ne andiamo orgogliosi perché nel vedere le recinzioni bianche e rosse che delimitano i cantieri riusciamo ad immaginare il dopo, il fine lavori e la restituzione alla città. Non esiste più il termine “dopo la Madonna” – conclude Erinnio – abbiamo lavorato anche per questo, oggi ci piace dire “aspettando la Madonna”».