Che non fosse una cerimonia come le altre lo si era capito fin dai preparativi: migliaia di persone hanno gremito la cattedrale di Cerignola, il Duomo Tonti, per rendere omaggio a Don Giacomo Cirulli, da giovedì 7 dicembre ordinato nuovo pastore della diocesi di Teano-Calvi. Non una semplice ordinazione, per il neo vescovo della chiesa cattolica (in carica dal prossimo 27 dicembre), condita dalla presenza, come accade in questi casi, del Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, Mons. Luigi Renna, e del segretario della CEI Mons. Nunzio Galantino.
Già medico ed esorcista, come pochi in Italia, Mons. Cirulli non si è mai risparmiato, dentro e fuori la chiesa: muove i suoi primi passi dalla Chiesa di Sant’Antonio da Padova, a Cerignola, dove ancora oggi la comunità d’appartenenza conserva un ricordo indelebile di uomo degli ultimi e per gli ultimi; è stato direttore della Caritas e nel 1996 nominato Rettore del seminario diocesano e vicario episcopale per i ministeri e la formazione permanente del clero. Nel 2001, lasciati questi incarichi, e la guida della comunità cerignolana, raggiunge la parrocchia della Beata Vergine Addolorata di Orta Nova. Ha insegnato, inoltre, sacra scrittura presso la facoltà teologica pugliese dal 1992 al 2011, ed è stato nominato vicario episcopale per la cultura nel 2012, primo coordinatore degli esorcisti di Puglia nel 2015 e vicario generale della diocesi nel 2016. Subentrerà a fine anno, proprio come annunciato nel settembre scorso da Papa Francesco, quale vescovo di Teano-Calvi, a Mons. Arturo Aiello.
Ha scelto da sempre di stare dalla parte degli ultimi, donando se stesso per il prossimo e provando umilmente a rispettare e promulgare la dottrina cattolica. Ed è ripartito dal passato, celebrando la sua prima funzione da Vescovo nella Chiesa Madre di Orta Nova, luogo a lui caro (per quasi vent’anni ne è stato parroco, ndr), ma anche momento di gratificazione, con la consegna delle chiavi della città, ad opera del Sindaco Tarantino, e il conferimento della cittadinanza onoraria “per il suo impegno nella comunità ortese, per il suo modo di interpretare la missione pastorale, per le riconosciute doti di disponibilità, altruismo, umanità, giustizia, aiuto e conforto nel bisogno, tali da indurre un diffuso sentimento di gratitudine tra i cittadini ortesi”.
Nelle sue parole, oggi, tutto l’essere pastore della chiesa: “Sono molto colpito dall’affetto dei miei parrocchiani e dei nuovi – racconta il vescovo –; oggi vado via da qui sapendo di aver fatto tutto ciò che si poteva fare nella mia comunità. Negli ultimi tempi ho collaborato come vicario a fianco di don Luigi Renna per comprendere e conoscere in vista del mio nuovo incarico”. Una data impressa nella mente di Mons. Cirulli: il 7 dicembre del 1982, infatti, l’ordinazione a ministro della Chiesa Cattolica; il 7 dicembre 2017 quella a Vescovo. “Superimpendar pro animabus vestris”, campeggia sullo stemma episcopale scelto dal neo vescovo, così come la sua vita, fino ad oggi, ha raccontato di quel giovane medico donato al mondo cattolico: “Mi consumerò per le vostre anime”.