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    Sospeso Michele Monterisi: non sarà più consigliere comunale

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    È stata notificata da poche ore la sospensione di diritto alla carica di consigliere comunale per il cicognino Michele Monterisi. Il consigliere eletto nelle liste della cicogna infatti, come già annunciato alcuni mesi fa da questa testata – era il dicembre 2016 -, a seguito di una sentenza definitiva (emessa il 20.12.2016) e per effetto di quest’ultima avrebbe perso il diritto a ricoprire il ruolo. Il documento a firma del Prefetto è stato notificato al Presidente del consiglio, al Sindaco e al Segretario comunale, oltre che all’interessato ai consiglieri comunali. A Monterisi la Corte d’Appello aveva quasi cinque mesi fa confermato la prima sentenza del Tribunale di Foggia, con la quale lo stesso era stato condannato a due anni di reclusione, con pena sospesa, per il reato di peculato. Un reato risalente al 2004, quando Monterisi fu coinvolto nell’ormai celebre processo dei “grattini”, dove con altri fu accusato di aver violato l’art. 314 c.p. incorrendo nel reato di peculato, quando era parte integrante della cooperativa che aveva vinto l’appalto per la sosta a pagamento in città.

    Chiare le prescrizioni della Legge Severino, che all’articolo 11 della stessa recita: «sono sospesi di diritto dalle cariche […] coloro che, con sentenza di primo grado, confermata in appello per la stessa imputazione, hanno riportato, dopo l’elezione o la nomina, una condanna ad una pena non inferiore a due anni di reclusione per un delitto non colposo». Si prospetta così una sospensione fino ad un massimo di 18 mesi. In tale periodo una possibile riconferma in Cassazione della stessa sentenza significherebbe la decadenza dalla carica. Oppure se non vi fosse giudizio entro i 18 mesi vi sarebbe il reintegro automatico. E ancora se dovesse esserci assoluzione ci sarebbe il reintegro lo stesso.

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