Una masseria dislocata nelle campagne tra Canosa di Puglia e Cerignola, un angolo di verde dove la natura è ancora padrona del proprio destino: quale migliore location per un telefilm? E’ quanto accaduto presso la masseria “Le Torri”, situata nell’agro cerignolano, a pochi passi dal fiume Ofanto, di proprietà di due canosini. Terreni ideali per mettere in scena “Cacciaguida” – questo il nome del telefilm -, realizzato e prodotto dalla “Lateral Film Milano”, producer Lesley Fischer, una storia scritta da Bassetti, per la regia di Davide Del Mare. Le immagini sono state girate proprio a due passi dal famoso ponte romano sull’Ofanto, ma diverse riprese hanno interessato altri luoghi simbolo del territorio ofantino, come Borgo Libertà, fino a spingersi verso le campagne di Candela, Trani e Corato.
Il tema che sottende l’intero sceneggiato racconta una storia vera italiana avvenuta negli anni ’50: i due protagonisti, Gaetano e Pasquale, sono interpretati dai fratelli canosini Nunzio e Sabino Di Giulio. E’ la storia di due nonni, un racconto ricco di sole e di grano, di bambini e di famiglie, uno spaccato della vita di un tempo, del valore della terra e dei suoi frutti. Una Puglia con la sua famiglia tipo, con tanti figli, col valore delle madri; il sentimento del grano, poi, quale componente che esalta la terra, il lavoro e il gioco al tempo stesso; una sceneggiatura che si carica di nostalgia e di emozioni.
Nunzio Di Giulio, raggiunto dai nostri microfoni, ha voluto esprimere la propria gratificazione per la realizzazione e la scelta dei luoghi: «La Puglia, alla quale io appartengo, come ogni altro luogo al mondo è come una sfera illuminata dal sole, una parte di essa è tutta luce e un’altra presenta ombre. C’è il male ovunque, e di cattiveria pure. A me preme comunque dire che la nostra terra, la nostra Puglia, è terra di sole e di un passato storico ricco di rimembranze, non ultime le splendide Cattedrali romaniche come segno della grandezza dell’uomo; e poi il grano da voi tutti amato e messo in dovuto risalto nel vostro film, l’uva e l’ulivo come segno della fecondità della terra ricca di energie e di sole. E’ nella vostra opera filmica che ho sentito la gioia di dover ringraziare sentitamente tutti voi della “Lateral Film”. Esaltare il bello e il buono – dove c’è – è sempre un grande pregio perché ne scopre la presenza e il valore».