La letteratura è stata protagonista della seconda serata di “Notti Sacre d’Arte”, la rassegna culturale promossa dall’A.P.S. Federico II Eventi che a Cerignola è giunta alla sua quinta edizione. Nella cornice di Palazzo Fornari, giovedì 26 luglio, ha avuto luogo la presentazione del libro «Il buio nell’oscurità», il romanzo d’esordio di Riccardo Filograsso edito da Florestano (collana “Echi di storie”).
Riccardo Filograsso, proveniente da Barletta, di professione informatore scientifico ma con diverse passioni ad animarlo, dalla fotografia alla bibliofilia, passando per la progettazione di sistemi per altoparlanti, narra nella sua opera un triste e crudo spaccato di vita quotidiana in un’Italia passata, ma non del tutto. È lo stesso autore, a lanotiziaweb.it, ad illustrarne la trama: «Il libro parla di una storia familiare che inizia negli anni ’60 e si sviluppa fino alle soglie del 2000, in un Sud non precisamente identificato, ma può essere una qualunque delle nostre città. C’è un archetipo familiare purtroppo molto presente negli anni ’60 e non ancora estinto culturalmente. È presente un padre anaffettivo, dedito soltanto al lavoro, violento nei sentimenti verso la moglie, che considera poco più che un oggetto al suo servizio. C’è una madre – prosegue l’autore – che, di converso, è completamente anaffettiva: si sposa giovane, a 17 anni, non avendo ancora preso quel diploma da ragioniere che non prenderà più, per volere del marito, e che accumulerà rancori, insoddisfazioni, fino ad arrivare ad un’alienazione e ad una mancanza completa di sentimenti verso i due figli, con tutte le conseguenze che questo comporta nella formazione della loro psiche. Si sviluppa una realtà che diventa motivo di interesse per tutti: che adulti diventeranno questi figli?».
La serata entra nel vivo, moderata dalla vice-presidente di Federico II Eventi, Cinzia del Corral, con l’autore che presenta il suo libro attraverso le domande e gli spunti di riflessione posti da Massimiliano Arena, avvocato foggiano esperto di diritto minorile, a sua volta nelle librerie con «Io, avvocato di strada» (edito da Baldini e Castoldi). «Sul libro di Riccardo – esordisce Arena – mi sono permesso di dare questo aggettivo: difficile. È un percorso introspettivo. Non è un libro da ombrellone, non è un libro da comodino, è un libro che merita un profondo atto di fedeltà, altrimenti è meglio lasciarlo dov’è. Per me, da appassionato di ciclismo, è stato come un tappone di montagna, con le sue salite, qualche bellissima discesa di cui alcune ripidissime, dove cambiano metrica e punteggiatura». È un libro che ha la peculiarità principale di non fare sconti, fungendo da picconatore di maschere di ipocrisia, svelando quelle verità scomode dinanzi alle quali ci si volta da un’altra parte. Uno dei fili rossi che tiene assieme le sue pagine è la puntuale analisi psicologica di ogni personaggio, dal protagonista Vittorio a coloro che lo circondano. «È un libro volutamente introspettivo – sottolinea Filograsso – perché introspettivo sono io. La trama richiede un’introspezione puntuale, un’analisi a volte spietata, una radiografia degli eventi e dei personaggi che va sempre più in profondità».
Un’altra delle caratteristiche del libro è l’assenza dei nomi dei genitori di Vittorio: «È una scelta cattiva. Sono persone che non meritano di essere individuate nel loro archetipo negativo – rimarca l’autore – e quindi non meritano neppure un nome. Hanno prodotto solo dolore per i loro figli (Vittorio e Chiara, ndr), non hanno posto le basi perché potessero essere felici». Questo quadro familiare tutt’altro che edificante porta così il protagonista ad essere un bambino, poi adolescente, successivamente ragazzo ed, infine, uomo taciturno ed introspettivo e ad attaccarsi fortemente a sua sorella Chiara, di due anni più piccola ma suo imprescindibile punto di riferimento: il loro bellissimo legame rappresenterà quel raggio di sole capace di squarciare un cielo cupo. L’interessante serata volge al termine con Filograsso che punta la sua lente su uno dei messaggi che la sua opera contiene, quello per cui, ancora oggi, certi modelli culturali relazionali non siano affatto scomparsi, al massimo diluiti. Tanti, troppi sono ancora quei rapporti in cui ci si fa del male a vicenda e a pagare il dazio più alto sono spesso, ed ingiustamente, i figli.
Il prossimo appuntamento con le Notti Sacre d’Arte è per domenica 29 luglio, presso la Chiesa Parrocchiale B.V. Maria Addolorata. Il programma prevede, a partire dalle 20.30, il concerto per violino e pianoforte «Donna, Cielo e Terra» del M° Giuseppe Diploma e del M° Gianluca Damiano e il reading di poesia delle autrici Grazia Cipollino e Letizia Cobaltini.