Si è spento quest’oggi a Milano, ad 86 anni, Luigi Origene Soffrano, meglio noto come “Jimmy il fenomeno”, il caratterista pugliese, originario di Lucera (Foggia), che aveva fatto breccia nel pubblico della commedia italiana grazie alla sua particolare espressività, contraddistinta da sguardo strabico, parlata con forte cadenza pugliese e risata isterica. Ha preso parte ad oltre 150 film, pur non rivestendo mai il ruolo di protagonista, in una carriera durata quasi mezzo secolo e i cui primi passi sono stati mossi proprio a Cerignola. Fu infatti una delle comparse, non accreditate, di “Gambe d’oro”, il film di Turi Vasile girato nel Basso Tavoliere nel 1958 con Totò nelle vesti del burbero presidente della squadra di calcio ofantina. La carriera di Soffrano nel cinema italiano è andata avanti lavorando, fra gli altri, con Aldo Fabrizi, Franco Franchi & Ciccio Ingrassia, Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio. L’apice della popolarità giunge negli anni Settanta, nel genere della cosiddetta “commedia sexy”. Diversi i ruoli, tutti in chiave comica, da lui ricoperti: dal postino al bidello, passando per la suora e l’erotomane. Negli anni Ottanta arriva l’approdo sul piccolo schermo, grazie ad Antonio Ricci che in lui vede un’ottima spalla per Ezio Greggio in “Drive In”. Nello stesso periodo si affaccia anche sul mondo del calcio: spesso è in Lega, nella sede del calciomercato, a fare da portafortuna ai dirigenti e diventando una sorta di mascotte.
Lascia Roma per Milano, a metà degli anni Novanta, per via di problemi di salute che ne hanno compromesso la deambulazione, costringendolo sulla sedia a rotelle. Dal 2003 è stato ospite di una casa di riposo per anziani nel capoluogo lombardo. Nel 2010 aveva lanciato un appello per avere il sussidio della Legge Bacchelli.