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    Consiglio su criminalità: maleparole e fuga della maggioranza | VIDEO

    Sospeso il consiglio la maggioranza non si ripresenta in aula facendo mancare il numero legale. Non si approva nulla

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    Sarebbe dovuto essere il consiglio comunale dell’unità su un tema molto importante e sentito, la risposta della politica alla recrudescenza criminale dei giorni scorsi; invece è stato l’indegno show dell’insulto (buffone, pagliaccio, ecc.).

    PRIMA DELLA BARAONDA L’assise era stata convocata con l’accordo unanime del consiglio, per affrontare il tema e dare una risposta politica ai fatti dei giorni scorsi. O meglio, procedere all’approvazione di un ordine del giorno che desse un segnale preciso e ponesse la politica cerignolana unanimemente dalla “giusta” parte. Interventi pacati e ragionati dei consiglieri, ma anche del senatore del M5s Marco Pellegrini e del consigliere regionale Giandiego Gatta. Un botta e risposta tra maggioranza e opposizione che dall’emergenza vira su Ztl e altre questioni più politiche. Il clima è sereno, finché non si giunge verso la conclusione. L’idea della maggioranza è non approvare il documento ma rimandare il tutto ad un nuovo tavolo tra i capigruppo e approvare l’ordine del giorno modificato al nuovo consiglio. L’opposizione non vede di buon occhio tale ipotesi, che comunque non viene mai esplicitata ma comunicata a microfoni spenti.

    CONCLUDE IL SINDACO In linea teorica quelle del Sindaco sarebbero precisazioni, ma in realtà preludono lo scontro (RIPRESO INTEGRALMENTE NEL VIDEO), che arriva prima di una proposta alternativa. Al tono alto di voce si aggiungono frasi ironiche del primo cittadino come «non pretendo che Moccia possa sapere…», «la video sorveglianza accesa a gusto di Mario Rendine…», «lasciate perdere la gente, che voi non la capite», fino a «stai zitto, non interrompere, anche questa è educazione. E ridi, che cazzo ti ridi?». Parte tutto da qui con il Sindaco che alza il tono. All’invito alla calma di Sgarro, il primo cittadino replica: «Tomma tu sei un fallito, perdi sempre». «Lei è il Sindaco del malcostume di questa città» replica Sgarro. «Queste sciocchezze non le voglio più sentire, perché non è questa l’emergenza criminalità» dice Metta, e Sgarro: «E’ lei l’emergenza a Cerignola». Un susseguirsi di urla che procede sotteso dai vari «tu sei un buffone» e «tu sei un pagliaccio perdente» di Metta a Sgarro. Il consiglio viene sospeso ma le urla continuano, offrendo l’indegno spettacolo al senatore e al consigliere regionale intervenuti.

    L’INDEGNO FINALE All’appello per la ripresa del consiglio, è assente tutta la maggioranza e non essendoci il numero legale finisce tutto quanto. La politica, di fatto, non risponde all’emergenza criminalità. Anzi, offre lo spettacolo peggiore: da esempio a cattiva maestra.

    LE REAZIONI Terminato il consiglio i consiglieri di centrosinistra commentano in diretta Facebook dall’aula quanto accaduto. «Abbiamo convocato questo consiglio per discutere – ha detto il capogruppo Pd Daniele Dalessandro -. Di tutta risposta abbiamo ricevuto le urla e le offese del Sindaco, che poi ha abbandonato con la sua maggioranza l’aula. Non è stato votato nulla. La verità è che sulla legalità non vogliono votare alcun provvedimento». Ha aggiunto il leader del centrosinistra Tommaso Sgarro: «E’ vergognoso, non si era mai verificato che un Sindaco scappi come un ladro, cominciando a insultare per creare il clima di conflitto, per non voler votare un documento dove noi proponevamo la ridiscussione della Ztl, maggior presidio nelle ore serali dei Vigili Urbani, l’assistenza legale per le vittime di rapine o violenza. Davanti ad un consigliere, ad un senatore della Repubblica, il Sindaco comincia a insultare volutamente crea la rissa e la ressa per non votare un ordine del giorno. E sul tema della legalità Cerignola si trova spaccata in due per volere del primo cittadino. Una vergogna che mai si è registrata prima nella storia democratica della nostra città. Sdegno nei confronti di una persona che sta veramente offendendo il ruolo di Sindaco. L’emergenza a Cerignola è Franco Metta, perché se un sindaco su una situazione di questo tipo invece di fare quadrato e costruire una rete tra politica e istituzioni, si mette a fare il bambino a urlare solo per non votare un ordine del giorno delle opposizioni noi siamo in piena emergenza».

    LA VERSIONE DI METTA Ha parlato di «intemperanza dei consiglieri di centrosinistra» il Sindaco Franco Metta. «Tre ore di discussione, subito dopo il livello è sceso e ci siamo ridotti a parlare di trik trak e altre amenità – racconta in video -. Quando finalmente a fine di un dibattito lunghissimo, e per la maggior parte inutile, ha preso la parola il Sindaco hanno cominciato a riempirsi di ignominia i consiglieri comunali di opposizione interrompendo il Sindaco. La seduta è stata sospesa e non è più ripresa». Metta ha comunicato di aver inviato una lettera al Prefetto e al Presidente Paparella per protestare su quanto avvenuto, poiché «la situazione non è più tollerabile. Il Sindaco di Cerignola non può più parlare in consiglio».

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