In questi giorni si è celebrata la ricorrenza del centenario della vittoria dell’Italia nella Prima Guerra mondiale: il 4 novembre 1918 infatti, l’impero Austro-ungarico firmò la resa dopo un conflitto logorante e durato complessivamente quattro anni. Fra le tante storie che il primo scontro armato su larga scala ha generato, ce n’è una che a breve interesserà anche Cerignola. La città ofantina infatti sarà omaggiata dal comune di Brentonico, per aver ospitato nel corso delle operazioni belliche numerosi suoi abitanti, letteralmente esiliati dai luoghi natii.
La storia di Brentonico, piccolo centro situato nella provincia di Trento, è esemplare di quanto sia stato complesso lo snodo delle vicissitudini della Grande Guerra: territorio austroungarico al momento dello scoppio del conflitto, centinaia di suoi abitanti furono chiamati alle armi dall’esercito asburgico. Con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1915, Brentonico diventa zona di interregno: cittadini ritenuti filoitaliani vengono internati ed altrettanto accade per coloro che sono indiziati di parteggiare per gli austriaci. Inoltre, si verificano fuoriuscite di brentegani che scappano verso Nord e Sud per sfuggire alla cattura dei due schieramenti. Nel maggio del 1916, il giovedì 18, a seguito delle incursioni della Spedizione Punitiva, le autorità italiane ordinano lo sgombero di tutti i civili di Brentonico e frazioni. L’ordine è di abbandonare tutto e di raggiungere la stazione di Avio, da dove saranno in alcuni giorni via treno distribuiti in circa 140 comuni di tutte le regioni italiane, isole comprese: fra le località che accolsero gli abitanti del paese, anche Cerignola, nel cui territorio per circa tre anni trovarono ospitalità e cura soprattutto donne e bambini.
Nella manifestazione organizzata dal centro trentino (dal 9 all’11 novembre), la città del Tavoliere sarà rappresentata dal signor Umberto Vitullo: il quale, venuto a conoscenza di questa vicenda, ha visitato Brentonico accolto dall’Assessore alla Cultura dott. Quinto Canali, ricevendo l’invito ufficiale a presenziare alla cerimonia e a tagliare personalmente il nastro della stele che ricorda i 148 Comuni che concessero rifugio ai circa 3500 profughi. A Cerignola è già stata consegnata una pergamena in ricordo e riconoscenza di quanto accaduto un secolo fa, segno tangibile dell’umanità che la nostra terra ha riservato a gente in cerca di aiuto.