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    Ludopatia e dispersione scolastica: il “Pavoncelli” ha partecipato a “Fate il vostro gioco” al Politecnico di Bari

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    È sempre più allarmante il diffondersi del gioco d’azzardo tra i minorenni: un’indagine sulla ludopatia, condotta dall’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, rivela che il 20% di ragazzi italiani fra i 10 e i 17 anni frequenta agenzie di scommesse, bingo e sale con slot-machine. Il gioco d’azzardo è un cancro. Agenzie di scommesse, bingo e sale con slot-machine sono affollate di ragazzi in orario in cui c’è scuola. Si disertano le lezioni per tentare soldi facili e alimentando la dispersione scolastica, che non è solo evasione, ma forse soprattutto frequenza saltuaria e irregolare, che preclude la fuoriuscita dal sistema scolastico. E ancora, le perdite al gioco alimentano altre scelte di soldi facili, delinquere. Ecco che il cerchio si chiude: ludopatia, dispersione scolastica, microcriminalità. Che fare? L’educazione è il sale che dà sapore ai saperi, dice il dirigente scolastico Pio Mirra, e affinchè i contenuti presenti nelle discipline diventino significativi è importante educare allo sviluppo completo delle personalità giovanili. Sulla base di queste considerazioni il Pavoncelli ha programmato attività mirate con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sui rischi derivanti dal gioco d’azzardo, lanciando importanti spunti di riflessione: “Quante probabilità abbiamo di centrare il “6” al Superenalotto? Soltanto una su 622.614.630. Molto più probabile che la Terra venga colpita da un asteroide il 13 aprile del 2036 oppure più probabilità di morire entro l’anno in un incidente aereo che di diventare milionari”.

    Le attività hanno visto la partecipazione delle classi del Pavoncelli, guidate dai docenti Paola Zoccoli, Antonello Panico e Mattea Uva, il 23 febbraio alla “Giornata dell’Educazione finanziaria” presso l’Aula Magna del Politecnico di Bari, organizzata dalla Feduf (Fondazione per l’Educazione finanziaria ed al Risparmio) in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e UBI Banca. Nel corso dell’evento è stata svolta una conferenza spettacolo dal titolo “Fate il nostro gioco”, curata dai divulgatori scientifici di Taxi1729 sui temi della finanza comportamentale. In particolare l’attenzione è stata incentrata sulla dimostrazione scientifica, basata su regole matematiche, che il gioco d’azzardo procura infinitesime possibilità di vincita per i giocatori, a fronte di lucrosi guadagni per gli organizzatori. È stata realizzata una simulazione con gli alunni presenti in aula del gioco “Win for life” per dimostrare la scarsissima probabilità che tra i presenti ci fosse qualcuno che indovinasse la sequenza dei dieci numeri estratti. Con questa conferenza spettacolo non ci si è limitati a fare raccomandazioni e sermoni, ma fornito agli studenti ogni utile spiegazione razionale e scientifica sul perché al gioco d’azzardo non si vince. In stretta coerenza con il “Piano Regione Puglia 2017-Gioco d’azzardo patologico”, finalità delle attività è rendere consapevole i giovani, attraverso strategie di prevenzione, del rischio di sviluppare una dipendenza e favorire un approccio responsabile. La comunicazione assume, quindi, una funzione strategica per la promozione di una “cultura” critica del gioco basata su un’informazione trasparente.

    Ma la Scuola non basta. Ludopatia, dispersione scolastica, microcriminalità sono fenomeni multifattoriali, che vanno affrontati con l’impegno attivo di tutti gli attori in campo. La politica nazionale e locale possono e debbono dare il loro contributo per combattere il gioco d’azzardo legalizzato. Soluzione potrebbe essere la concessione di contributi e sgravi fiscali per coloro i quali faranno sparire le macchinette mangiasoldi dai propri esercizi e evitare la frequenza delle sale giochi in orario scolastico almeno agli studenti della fascia dell’obbligo. Con queste scelte si può iniziare in maniera concreta la battaglia.

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