E’ tornato sulla questione multe con la video sorveglianza il Sindaco Franco Metta, dopo le prescrizioni nei mesi scorsi del Prefetto, che aveva formalmente diffidato l’amministrazione di interrompere con effetto immediato ogni sanzione. Per controbattere al consigliere di centrosinistra Mario Rendine, Metta cita una sentenza del Giudice di Pace, che ha rigettato il ricorso di alcuni cittadini ai sensi dell’art. 201 del Codice della Strada. «Dopo tanto caos – commenta il primo cittadino -, dopo la caciara artatamente messa in essere da parte dei Consiglieri dell’opposizione di centro sinistra, primo tra tutti il sempre disinformato e superficiale Rendine, dopo i consigli errati di ricorso elargiti ai cittadini, che ne causano l’aggravio di spese, le sentenze dimostrano che l’agire dell’Amministrazione Comunale e del Comando di Polizia Municipale è sempre stato lecito, conforme alle norme e mirato alla tutela dell’ordine nella piena applicazione del Codice della Strada».
Rendine replica rammentando che «la Prefettura di Foggia ha accolto centinaia (e non uno) di ricorsi proposti per l’annullamento delle sanzioni, di cui decine e decine redatti da me gratuitamente e come servizio ai cittadini». La via del Giudice di Pace infatti è una delle strade percorribili e neppure la più indicata. Differente la storia per il ricorso al Prefetto. «L’amministrazione – rimarca Rendine -, dopo aver speso centinaia di migliaia di euro di soldi dei cittadini di Cerignola per l’installazione e la manutenzione dell’impianto di videosorveglianza, ormai non lo utilizza quasi più. Sarebbe stato meglio investire i soldi della video sorveglianza per garantire una maggiore presenza della Polizia Municipale per le strade e non incentrarsi a tartassare i cittadini» chiosa il consigliere d’opposizione.