Sciopero della fame ad oltranza per i dipendenti del comparto verde pubblico. Questa la decisione presa dai lavoratori della Cooperativa “il Giglio”, precedentemente “Mondoservice”, poi revocata perché raggiunta da provvedimento di interdittiva antimafia. Alla base della decisione vi sarebbe per i 37 lavoratori l’impossibilità a lavorare, stante la mancanza di una proroga o l’indizione di nuova gara per la gestione del verde. Seppure tutelati dalla clausola sociale, i dipendenti attualmente sono senza lavoro, in attesa che abbiano corso le procedure amministrative, per le quali – sospettano – potrebbero essere necessari tempi lunghi. Dal 14 ottobre senza lavoro, i dipendenti con contratto scaduto il 24 settembre – era ancora Franco Metta il Sindaco – ricevettero una proroga di 19 giorni fino al 13 ottobre. Mancando poi una nuova proroga – provvedimento in genere non adottabile ad oltranza – e un bando di gara, dal 14 ottobre non vi è più a Cerignola manutenzione del verde pubblico e dei parchi cittadini, Villa comunale compresa.
«In un incontro con i commissari il dottor Umberto Postiglione ci ha garantito che non perderemo il nostro posto di lavoro e che presto verrà bandita nuova gara – dicono i lavoratori -. Questo ci è stato riferito a metà ottobre. E’ passato quasi un mese e siamo senza lavoro, senza una prospettiva per il futuro, con importanti difficoltà e disagi economici per le nostre famiglie. Non stiamo chiedendo la luna, vogliamo solo lavorare e vedere tutelati i nostri diritti». Per i lavoratori è troppo il tempo che sta trascorrendo e non si vede l’uscita dal tunnel. «Ci avevano assicurato che entro un mese saremmo tornati a lavoro. Un mese è quasi passato e della gara non si dice nulla. Come faremo? – si chiede retoricamente uno dei dipendenti – Il Natale si avvicina, abbiamo tutti famiglia. Andremo via di qui solo quando ci restituiranno il nostro lavoro. Noi viviamo del nostro stipendio e in ogni famiglia ci sono esigenze. Oltretutto è necessario quanto prima intervenire sul verde, perché in Villa è già caduto un albero. Speriamo di essere ascoltati, anche perché non andremo via senza garanzie per il nostro futuro immediato».