«Con nota n. 24699 del 08.11.2019, è stato proposto al Dirigente dei Servizi Finanziari, dott. Giovanni Buquicchio, di prevedere la decurtazione di € 1.433.403,51, quale imponibile, dalla spesa del servizio di spazzamento, raccolta differenziata porta a porta e trasporto dei rifiuti, di cui al capitolo 17391 imp. 742, in quanto il servizio di raccolta differenziata non è ancora partito». Così si legge nella determina 1044 del 14 novembre, l’atto con cui di fatto i commissari prefettizi hanno gettato le basi per l’abbassamento della TARI nel prossimo anno. Un importante segnale sul fronte rifiuti, una decurtazione di € 1.433.403,51 dal versamento a Sia previsto dal contratto di servizio. L’effetto di una differenziata mai partita, per la quale tuttavia si pagavano importi che portavano su la Tari, più di quanto già non facesse la biostabilizzazione e lo smaltimento in provincia di Taranto.
«Era quello che avevamo chiesto» ha detto l’ex-candidato Sindaco Tommaso Sgarro. «I cittadini adesso potranno pagare una TARI più bassa visto che quella cifra non corrisposta a SIA, come previsto dalla legge, potrà essere decurtata dalla tariffa del prossimo anno. Con Metta ancora sindaco sarebbe stato impossibile. Il disastro SIA e la TARI più alta d’Italia portano la sua firma e non avrebbe mai fatto un passo indietro. Come non l’ha mai fatto negli scorsi anni a danno dei cittadini e dell’azienda. Per Cerignola dunque c’è una buona notizia».