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    Cerignola, la seconda edizione delle “Storie da tè” inaugurata da Chicca Maralfa

    La scrittrice e giornalista barese è stata il primo degli ospiti della kermesse culturale che animerà anche quest’anno la location di via Don Minzoni

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    Dopo il consenso riscosso nell’edizione dello scorso anno, ripartono le «Storie da tè», il ciclo di incontri con gli autori ospitato da “Bramo-cioccolateria Perrucci”, con la partnership della book-blogger Sara Giorgione e della libreria “L’albero dei fichi”. Nella serata di domenica 13 ottobre, ha avuto luogo il primo incontro con i lettori di questa nuova stagione. Ad esser presentato è «Festa al trullo» (edizioni Les Flaneurs), della scrittrice e giornalista barese Chicca Maralfa. È una commedia nera, ambientata nella nostra regione, in cui la protagonista è Chiara Laera, in gioventù famosa modella e in età matura influencer e fashion blogger di rilevanza globale, organizzatrice di una festa-evento nel cuore della Valle d’Itria per il rilancio del marchio di moda ‘Ciciri&Tria’. La festa ha un vasto risalto mediatico e questo fa sentire minacciata quella parte di Puglia strettamente legata alla tradizione, a quello che può definirsi un vero e proprio ecosistema esistenziale. Fra le oscure presenze della storia c’è anche quella xylella che ammorba i caratteristici e meravigliosi ulivi secolari.

    «Ho pensato che questa sovraesposizione turistica della nostra regione stesse cambiando qualcosa in modo irreversibile», spiega Chicca Maralfa a lanotiziaweb.it. Approfondendo questo aspetto, afferma: «Ci sono degli elementi sicuramente positivi di opportunità per il territorio, però un uso eccessivo e scriteriato può comportare degli effetti negativi. Ho voluto raccontare questa storia, che è una specie di inchiesta in questo momento storico della Puglia, con il tono leggero della commedia. È una “commedia nera”, un noir, c’è un morto. La storia racconta lo sviluppo di questa festa, una specie di “Grande bellezza” in versione pugliese». La Puglia, nella sua bellezza e complessità, è il grande palcoscenico di questo racconto: «Penso di averci messo tante cose – sostiene l’autrice -. Ci ho messo la Puglia dell’accoglienza nelle masserie e nei trulli, che ormai sono diventati degli hotel a cinque stelle, con le tante feste che sono organizzate in queste strutture. Ci ho messo la brandizzazione di questo territorio, creando il marchio ‘Ciciri&Tria’ (ispirato ad un piatto tipico della cucina salentina, ndr). C’è la xylella, un fenomeno presente proprio adesso in quelle zone. Quando ho cominciato questo libro, nel 2015, la xylella era ancora solo nel Basso Salento».

    Come detto, la padrona di casa dell’evento è una influencer di affermata popolarità. È proprio di questi giorni la notizia di una prossima apertura di un corso universitario verso questa nuova professione, non senza qualche polemica. In merito, Chicca Maralfa dice la sua: «Nella storia mi serviva l’influencer per raccontare uno “scontro di civiltà”: da un lato una società attuale che vive in superficie, sui social, dall’altro una civiltà contadina, un mondo rurale molto profondo che subisce un contraccolpo. Il corso per influencers fa parte del cosiddetto spirito del tempo. Non ho nulla contro, spero però non serva a far crescere le illusioni. Di Chiara Ferragni ce n’è una, al massimo altre due o tre, ma mai simili. Alla fine è tutto marketing. Il marketing serve a convincere la gente a comprare qualcosa, un modo elegante di prenderla per i fondelli». Il prossimo appuntamento con le “Storie da tè” è fissato per domenica 17 novembre, quando sarà presentato «Una ferita aperta» di Salvo Fuggiano.

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