«Da notizia letta sui giornali apprendo, a malincuore, che ottanta giovani militanti della Lega hanno abbandonato il partito, perché nn si rivedono nella politica portata ad effetto dai rappresentanti politici della provincia di Foggia, specificando che non è in discussione la politica del loro leader Salvini. Per quanto mi riguarda anche io ho preso le distanze da tal modo di fare dei rappresentanti politici provinciali che essendo tutti casanoviani stanno esonerando e mettendo all’angolo tutte quelle persone che hanno votato Caroppo come se questi non fosse un candidato della Lega». Con queste parole il coordinatore della “Federazione Insieme x Cerignola”, Claudio Dilernia, interviene circa i tumulti provinciali in casa leghista, rimarcando come le problematiche potrebbero anche ripercuotersi sulla scena cittadina di Cerignola.
«Le correnti di pensiero politico vincenti sui territori si fanno con le progettualità che si tramutano in consensi. Purtroppo questa classe politica provinciale a Foggia è riuscita a non andare oltre il 12% alle ultime amministrative; certamente l’eurodeputato Casanova non ha colpe, alle europee la Lega ha avuto il 38%. E aggiungo, che se non fosse stato per i candidati al consiglio comunale di Foggia, Difonzo, Iadarola e Fiore che hanno totalizzato circa 3500 preferenze non avrebbero preso più di due consiglieri. Troppo poco per una classe dirigente politica provinciale». «Fallendo anche a Torremaggiore, Ortanova, San Giovanni Rotondo, San Severo ed altri comuni, secondo una logica di dignità politica, ove vi sia – chiosa Dilernia -, avrebbero dovuto rassegnare le dimissioni come fa l’allenatore di una qualsiasi squadra di calcio e non continuare ad allenare pur sapendo che si sta retrocedendo alle categorie inferiori».