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    Intercultura Cerignola, ampia soddisfazione per l’anno concluso e importanti ambizioni per il prossimo

    Serata di premiazioni per gli studenti vincitori del bando 2019/20 e testimonianze di chi invece è tornato dalla propria esperienza

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    Si è svolto nella serata di giovedì 4 luglio, nella cornice di Palazzo Fornari a Cerignola, l’evento di premiazione dei vincitori del concorso del locale centro di Intercultura, la onlus operante in Italia dal 1955. Gli studenti degli Istituti scolastici del nostro territorio affronteranno il loro periodo a scuola nel mondo, raggiungendo destinazioni quali Argentina, Australia, Canada, Cina, Finlandia, Giappone, Messico, Spagna e Stati Uniti. A questa importante tappa della loro crescita, i ragazzi giungono seguendo una serie di incontri di formazione che hanno luogo grazie al prezioso lavoro dei volontari di Intercultura di Cerignola, con l’obiettivo di essere preparati ad affrontare sia i momenti più belli che quelli più complessi della loro esperienza all’estero, valorizzando al meglio questa irripetibile opportunità di entrare in contatto con una cultura diversa da quella di origine, ospiti di una famiglia e frequentando una scuola locale. All’evento, patrocinato dal Comune di Cerignola con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura ed alla Pubblica Istruzione, hanno partecipato i dirigenti scolastici degli Istituti del territorio che fanno rete per questo importante progetto (l’‘Albert Einstein’ di Cerignola, l’’Augusto Righi’ di Cerignola, il ‘Nicola Zingarelli’ di Cerignola, il ‘Michele Dell’Aquila’ di San Ferdinando di Puglia, il ‘Lanza-Perugini’ di Foggia), i ragazzi rientrati dalle loro esperienze all’estero, per dare la loro testimonianza (i cosiddetti “returnees”) e gli studenti stranieri con le famiglie ospitanti.

    «Tracciamo sicuramente un bilancio molto positivo dell’anno appena concluso, sia a livello quantitativo che qualitativo – dichiara la professoressa Maria Luisa Russo, presidente del centro locale di Intercultura, a lanotiziaweb.it –. Per quantitativo, intendo il numero di ospitalità e di ragazzi che inviamo nel mondo. Quest’anno abbiamo avuto quattro ospitalità, tre annuali ed una semestrale. Quelle annuali sono ragazze che provengono da Hong Kong, Thailandia e Turchia, mentre quella semestrale è una ragazza statunitense. Più di 40 ragazzi hanno partecipato alle selezioni, di questi 17 sono vincitori di borsa di studio e partiranno nel mondo per programmi che vanno da quello estivo all’annuale. Il bilancio è positivo anche a livello qualitativo perché le attività che abbiamo proposto nei vari ambiti, grazie al lavoro delle figure di sistema, sono state davvero significative dal punto di vista del coinvolgimento delle famiglie, della motivazione sempre più alta dei ragazzi che partecipano con entusiasmo, del grandissimo lavoro di formazione e orientamento nei loro riguardi, sia per i ragazzi ospitati che per quelli che partiranno. Il collante rappresentato dalla figura dell’assistente ha funzionato in modo particolare per queste quattro ragazze con problematiche e culture molto differenti dalla nostra. Queste figure hanno lavorato molto bene e le ringrazio di cuore. L’inclusione scolastica ha funzionato molto, oltre all’apertura del dirigente scolastico dell’Istituto ‘Righi’, la professoressa Maria Rosaria Albanese, del responsabile scuola, la professoressa Maria Solomita, coadiuvata da me, e anche della professoressa Ripalta Grillo, che ha lavorato soprattutto all’inclusione linguistica, e non è stato poco per questi ragazzi».

    In un contesto storico che rischia di vedere di nuovo eretti, metaforicamente e non, muri divisivi, esperienze come quelle di Intercultura possono rivelarsi fondamentali: «Lo sono perché, nel percorso di formazione, i ragazzi vengono proprio educati al rispetto dell’altro, ad accogliere la diversità come ricchezza, che può partire dal riconoscimento della propria identità culturale per poi ampliare i propri orizzonti fino all’internazionalizzazione ed essere un giovane del terzo millennio». A coloro i quali si sentono attratti dall’intraprendere quest’esperienza nel prossimo anno, la professoressa Russo dice di «non avere paura del confronto, anche dello scontro tra culture, perché a volte non è facile, si ha timore, si vorrebbe tornare indietro e mollare. Devono essere determinati fino in fondo perché il momento di difficoltà è sempre transitorio e, fortunatamente, passa anche velocemente rispetto ad un’annualità, per esempio. Gli dico di continuare il progetto determinati così come loro stessi sono stati entusiasmati. È un processo che parte dal loro Io interiore: noi abbiamo cercato di svilupparlo, ma è dentro di loro e devono andare avanti».

    La scelta del 4 luglio per questo evento non è stata frutto del caso. Come è noto, è il giorno in cui negli Stati Uniti si celebra la festa dell’Indipendenza. E gli USA hanno avuto una forte rilevanza nel centro locale di Intercultura, non solo per la presenza di una loro studentessa. «Un evento particolarmente significativo riguarda gli esiti a distanza per la scuola, per il centro locale di Intercultura e per tutto il movimento Intercultura AFS nel mondo -sottolinea la professoressa Russo -. Nel nostro caso, si tratta della laurea in un college americano di un ex borsista, Vincenzo Giancaspro, un ragazzo partito nel 2013/14 per un programma di studio all’estero annuale. Quell’anno ha superato il test d’ammissione in tre college, è tornato in America dopo il diploma conseguito al ‘Righi’ e si è laureato a maggio di quest’anno in Ingegneria delle Scienze Applicate». Come in una sorta di passaggio del testimone, sarà suo fratello Francesco a partire ora per gli Stati Uniti, dopo aver vinto anch’egli una borsa di studio. In una serata ricca di testimonianze anche toccanti, fra le quali quella di una ex studentessa tedesca tornata a trovare la sua ‘seconda famiglia’ italiana, della quale è stata ospite nella vicina San Ferdinando 10 anni fa, e di rinnovate ambizioni future, Intercultura ha dato ulteriore testimonianza di quanto possa essere prezioso fare del mondo la propria scuola.

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