Nonostante siano in corso in Comune le indagini della Commissione d’accesso prefettizia per valutare l’esistenza di possibili condizionamenti mafiosi, in città si torna a parlare di elezioni comunali e di candidature. Uscite quantomeno premature quelle di alcuni candidati che si sono già lanciati, come se questa città possa andare certamente (?) a naturali elezioni il 2020. In una competizione che probabilmente vedrà frammentarsi ulteriormente gli schieramenti classici della politica cittadina degli ultimi vent’anni, chi si lancia sicuro, e fiero del proprio operato, è Franco Metta. «Ho una campagna elettorale da affrontare. E da vincere» dice in uno dei tanti video postati quotidianamente sulla sua pagina Facebook. Nel fiume di parole a tinte civiche il primo cittadino colpisce qua e la, senza risparmiare alcuno, mescolando più del necessario inchieste, fatti e protagonisti. Nella nebulosa del Cambiamento dovrebbe, commissione permettendo, prendere forma la ricandidatura di Metta.
Più prudente Tommaso Sgarro, al ballottaggio nel 2015, che pur non esplicitando la propria ricandidatura a primo cittadino ha di fatto rinunciato all’incarico in Provincia per dedicarsi a Cerignola. Se Sgarro resta un punto fermo a sinistra, è senza punti di riferimento il Partito Democratico, imbrigliato in contese interne che ciclicamente ritornano a bloccare l’attività politica. A parte l’operato dei consiglieri, il partito pare essere immobile di fronte alle istanze provenienti da iscritti e cittadini. Segretaria e segreteria sembrano non guidare un partito in balia dei congressi, locali o nazionali che siano. Questo mentre all’interno del centrosinistra si attivano formazioni civiche più o meno quotate, pronte a scegliere il proprio vertice alto.
Questi i protagonisti noti, con altri che restano nel buio in attesa di notizie sull’attività della commissione. Sia da Forza Italia che da Fratelli d’Italia c’è chi scalpita per proporsi candidato allo scranno di primo cittadino.
Protagonisti dunque, ai quali si affiancano in ogni buon film, le comparse. Candidature, ad oggi, senza la pretesa di poter correre per la vittoria. E’ il caso di Francesco Disanto, «spinto e sostenuto dai Movimenti politici della rivoluzione civile, culturale e femminile della città di Cerignola, “Cerignola Adesso!” e “Uniti per Disanto”» scrive in una nota stampa in cui annuncia la ricandidatura. Toccò il 2,05% delle preferenze nel 2015, ossia 552 voti. Risultato simile mise insieme un altro candidato, Gerardo Bevilacqua, 452 preferenze di lista (l’1,68%), che oggi si ripropone nella veste di candidato Sindaco. Solo quattro candidati possibili? Assolutamente no, poiché saranno almeno il doppio. Tuttavia, come detto in premessa, l’arrivo della commissione d’accesso, lo scorso 9 gennaio, ha messo in standby molti nomi circolati sul finire del 2018.