La rubrica “Scrivo per…”, dedicata alla segnalazioni e riflessioni dei lettori, torna per raccontare un lato di grande umanità circa il devastante incendio della scorsa settimana a palazzo Lelli. Una nostra lettrice ci ha scritto per evidenziare la disponibilità della famiglia Lanotte, impegnata ad agevolare il lavoro degli ingegneri per far tornare il prima possibile chi al momento non può tornare ad occupare la propria casa. Nonostante lo shock e i sacrifici per mandare avanti l’attività andati in fumo, i proprietari di “Lanotte Bike” sono lì per rendere meno gravoso il disagio che le fiamme hanno provocato. Di seguito il testo della lettera.
Buongiorno, faccio parte delle famiglie che con l’incendio avvenuto presso “Lanotte bike” è rimasta senza casa. Oltre alla situazione di cui siete a conoscenza, ci terrei moltissimo a darvi altre informazioni di cui nessuno, o quasi, ha parlato. Mi sto riferendo alla disponibilità e il buon cuore della famiglia titolare dell’attività da cui l’incendio si è sviluppato. Il signor Lanotte, sua moglie, i figli Patty e Matteo, si sono dimostrati di essere delle splendide persone che hanno messo da parte il loro dolore, i loro anni di sacrifici, per farsi carico del nostro disagio. E mentre tutti hanno pensato solo alle dicerie e a “malignare” io vorrei che emergesse un bel coro che sottolinei l’onore per il comportamento di questa famiglia. A testimonianza di quanto le ho detto, allego le immagini di questa mattina. Potete vedere tutti attivi nella rimozione delle macerie in maniera autonoma affinché gli ingegneri potessero puntellare i soffitti; cosicché potessimo rientrare il più velocemente possibile nei nostri appartamenti. Non ho alcun problema se citerete il mio nome perché, anzi, ci terrei moltissimo che questo mio appello venisse ascoltato da tutti. Grazie per l’attenzione. Buona giornata.