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    Dal Covid al chiacchiericcio, i titolari de “La Volpe e l’Uva”: «ecco come tuteliamo i nostri clienti»

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    Nel moltiplicarsi dei contagi da Coronavirus a Cerignola si è moltiplicato anche il chiacchiericcio e, come spesso accade, si è puntato il dito. E’ il caso di un ristorante cerignolano, La Volpe e l’Uva, identificato come luogo dove si sarebbe svolta la festa di compleanno, dunque posto in cui sarebbe avvenuta la diffusione del contagio. «Abbiamo vissuto momenti terribili perché etichettati come “colpevoli” della diffusione del contagio, siamo stati bollati come luogo in cui il COVID è di casa, abbiamo dovuto sopportare incolpevolmente un’ingiustizia che ha turbato la vita di ogni nostro dipendente, offeso la nostra dignità, minato la nostra professionalità – dichiarano Peppe e Miriam, titolari dell’attività ristorativa di Cerignola –. Dopo il periodo di lockdown, che ha messo in ginocchio l’intero comparto ristorativo, abbiamo dovuto sopportare l’umiliazione da parte di coloro che, non avendo altro da fare, vivono con il solo scopo di etichettare come “untori” onesti lavoratori che si rimboccano le maniche quotidianamente nella propria attività garantendo lo stipendio ai propri impiegati, contribuendo alla vita economica del proprio paese pagando le tasse, seguendo alla lettera ogni disposizione volta a contenere la diffusione del contagio. Abbiamo sottoposto a tampone ogni nostro dipendente, abbiamo voluto effettuare test sierologici affinché i nostri clienti e l’intera comunità cittadina sappiano che al ristorante “La volpe e l’uva” tutti godono di ottima salute, non esiste un solo caso positivo, non esiste contagio».

    «In accordo con l’intero staff della nostra attività ristorativa – continuano Peppe e Miriam –abbiamo deciso di pubblicare il risultato dei tamponi effettuati e dei test sierologici a dimostrazione che le voci fatte circolare ad arte non sono altro che calunnie. A coloro che hanno tentato di screditarci rispondiamo con i fatti, con le carte, con gli esiti degli esami, la macchina del fango messa in moto per travolgerci non ha minimamente sporcato la nostra integrità morale e professionale. Respingiamo ogni diffamazione con un sorriso ed un certificato, continuiamo a garantire il distanziamento tra i tavoli, il controllo della temperatura ai nostri dipendenti (come le disposizioni prevedono), serenità e tranquillità a tutti coloro che quotidianamente frequentano il nostro ristorante, disinfettanti per le mani, percorsi per raggiungere i servizi nella speranza che l’attività diffamatoria perpetrata ai nostri danni non si ripeta ai danni di altre attività ristorative, di altri colleghi, lavoratori, amici, cittadini che lavorano per garantire serenità ai propri dipendenti e alle proprie famiglie. L’intero staff del ristorante “La volpe e l’uva” è sereno, ha avuto la capacità gettarsi alle spalle questa triste vicenda guardando al domani, sperando in una ripresa per tutti, anche per coloro che hanno tentato di screditarci».

    LE MISURE DI SICUREZZA ADOTTATE – «Il 09/03/2020, a seguito del primo DPCM emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, abbiamo subito interpellato il Polo di Ricerca e Studi Universitario eCampus di Cerignola per valutare le misure necessarie a contenere il contagio da coronavirus per il personale impiegato e tutti i clienti. Da una disamina delle procedure ed a seguito di una valutazione economica della previsione di riduzione perdite d’impresa, abbiamo deciso di aderire alla Cassa Integrazione in Deroga e di fermare temporaneamente “La Volpe e L’Uva” aspettando tempi migliori. Solo dopo il decreto-legge approvato dal Governo il 15 maggio 2020, che ha fissato il quadro normativo che ha caratterizzato la cosiddetta “Fase due-bis” e la conseguente ripresa di numerose attività economiche, abbiamo deciso di RIAPRIRE IN SICUREZZA, attenendoci scrupolosamente al disciplinare emanato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Lo stesso giorno abbiamo interpellato il nostro medico competente in materia di sicurezza sul lavoro, Dott. Tarantino Gerardo, il quale in accordo con i predetti consulenti sulla sicurezza, ha presieduto ed istituito la Commissione Aziendale Permanente sui Rischi Legati al Contagio da Sars-Cov2; adempimento necessario e moralmente dovuto se si tiene a cuore la salute dei propri dipendenti e clienti».

    «SUI SOCIAL SI PARLA DI NOI» – Veniamo a conoscenza che nel nostro ristorante abbiamo ospitato gente affetta da coronavirus, come già spiegato, la notizia ci è pervenuta mediante i canali social, nessuno dell’ASL ci ha mai contattato per avvisarci della probabilità di un eventuale o probabile contagio; allertiamo immediatamente il Dott. Tarantino il quale prontamente ci richiede un test sierologico per valutare sia l’eventuale contagio in essere o contagio avvenuto in precedenza e quindi capire se potevamo essere stati proprio noi a contagiare i suddetti ospiti. Con nostro grande piacere i test sierologici effettuati su tutti i dipendenti (sia sala che cucina) risultano essere NEGATIVI, né tantomeno sono stati trovati anticorpi che possano accertare un contagio passato. Oggi possiamo finalmente affermare che tutte le precauzioni osservate nel nostro ristorante hanno dato ottimi frutti. Nel caso specifico, nonostante tutto, abbiamo vinto la nostra sfida in termini di sicurezza, sconfiggendo il virus ed offrendo a tutti i nostri clienti un ambiente salubre ed in linea con le disposizioni in termini di mitigazione dei rischi da contagio. Le nostre precauzioni hanno preservato il personale ed i nostri clienti. A seguito di questa breve ma importante storia raccontata, vogliamo offrire dei punti di riflessione: 1. Il Ristorante “La Volpe e L’Uva” è sicuro perché lo dimostrano i fatti, da noi è possibile accompagnare i pasti con la nostra storica e proverbiale professionalità, competenza e cordialità; 2. Valutate bene i locali aperti al pubblico, preferite chi, come noi, è attento non solo alla qualità dei prodotti offerti alla clientela, ma anche al servizio e soprattutto alla sicurezza dei propri ospiti; 3. Per chi non ha perso tempo a denigrare ed offrire alla gogna mediatica il nostro ristorante, mandiamo un abbraccio ed un invito a venirci a trovare, avrà la possibilità di valutare personalmente non solo le nostre buonissime pietanze ma anche cosa vuol dire pranzare con professionalità e sicurezza».

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