Proteste questa mattina dinanzi a Palazzo di Città da parte dei lavoratori della sosta a pagamento e parcheggi. Da marzo ben 18 famiglie sono per strada, dopo una lunga querelle che ha visto coinvolti lavoratori, ente e l’azienda che ha vinto la gara (poi ritiratasi, ndr), la Movea srl. Nelle settimane prima dello stop al servizio vi erano state interlocuzioni con l’azienda, che, secondo quanto trapelò all’epoca, aveva proposto condizioni inaccettabili per i lavoratori. Sembrò da subito complicato riuscire a gestire il servizio con soli 600mila euro annui circa; mentre per l’altra gara (l’intero pacchetto era stato sdoppiato in due gare, ndr), quella degli autovelox e Ztl erano stati prospetti ben 5 milioni di euro (con circa 5 dipendenti, ndr). I dipendenti dopo aver visto “sospese” alcune mensilità da marzo non percepiscono stipendio, in un periodo oltretutto particolarmente complicato a causa dell’emergenza Covid.
«Chiediamo solo di poter ritornare a lavorare» dicono oggi i lavoratori. Questo perché si susseguono rumors di una possibile gestione interna del servizio. «Questa situazione va risolta – proseguono -. Non vogliamo nulla di più che difendere il nostro diritto al lavoro, che stiamo già pagando a caro prezzo». Vinta la gara Movea interloquì con i dipendenti ma fin da subito si manifestarono le prime difficoltà gestionali: questione di numeri incongruenti tra spese e ricavi. Tra le soluzioni propinate allora un nuovo inquadramento, maggiorazione delle ore di lavoro e riduzione dei salari. L’impossibilità di arrivare ad un accordo e la difficoltà della situazione indussero Movea a ritirarsi. Di fatto il servizio fu sospeso e da allora i lavoratori sono senza reddito. All’Ente oggi la richiesta di risposte, che probabilmente arriveranno nelle prossime ore.