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Record dal post-lockdown: oltre 1.900 contagi in Italia

Pubblicato 25 Settembre 2020 - 22:53 da Redazione

Salgono ancora i positivi al coronavirus in Italia. Secondo i dati diffusi dal ministero della Salute, nelle ultime 24 ore è stato registrato un incremento di 1.912 casi, il massimo del post lockdown (giovedì erano stati 1.786). I tamponi restano su livelli da record, oltre i 107 mila. Le vittime giornaliere sono 20, in leggero calo rispetto alle 23 del giorno prima. Il totale dei contagiati, comprese vittime e guariti, sale così a 306.235.

Il ministro della Salute Roberto Speranza interviene sulla questione stadi.  “Non sono d’accordo” sulla capienza al 25% negli stadi. “Penso che dobbiamo puntare le nostre energie sulle cose essenziali, non possiamo permetterci rischi impropri, in questo momento la priorità è la scuola. La scuola ha oramai riaperto in tutta Italia, stiamo ancora monitorando per capire quali sono le conseguenze relative. Devono passare un po’ di giorni, un po’ di settimane e capire bene qual è la reazione sul piano epidemiologico dell’apertura delle scuole”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza. E sui test per chi proviene dal Regno Unito ha detto: “Sicuramente il Regno Unito è un Paese molto importante, lo stiamo monitorando con grande attenzione, sulla base dell’evoluzione epidemiologica”.

“Sullo stato di emergenza – aggiunge il ministro – faremo una valutazione da qui a qualche settimana quando arriverà a scadenza e ci teniamo pronti ad ogni evenienza nel senso che abbiamo bisogno di essere pronti a misure qualora dovessero essere necessarie a livello di piccoli territori, a livello diciamo sub provinciale, escludiamo in questo momento interventi più larghi”.

In Italia si osserva un lento e progressivo peggioramento dell’epidemia di SARS-CoV-2 da otto settimane che si riflette in un maggiore carico sui servizi sanitari. Questo andamento, sebbene rifletta un trend comune a molti paesi europei, in Italia è per ora più contenuto. Questo non deve portare a sottovalutare il rischio di una rapida ripresa epidemica dovuto ad un eccessivo rilassamento delle misure, con autorizzazione di eventi ed iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici, e dei comportamenti individuali anche legati a momenti di aggregazione estemporanei. Così il monitoraggio settimanale ministero della Salute-Iss per la settimana 14-20 settembre (aggiornato al 22 settembre).

Nel periodo 3 – 16 settembre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,95, al di sotto di 1 nel suo valore medio per la seconda settimana consecutiva. L‘età mediana dei contagiati è stabile a 41 anni.

Sono stati riportati complessivamente 2868 focolai attivi di cui 832 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede la individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la ottava settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 2397 focolai attivi di cui 698 nuovi). Lo riporta il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanita’ nel consueto bollettino. Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (102/107). Nonostante l’alto numero di focolai attivi, il 28,7% dei nuovi casi non è associato a catene di trasmissione note. La maggior parte dei focolai continua a verificarsi in ambito domiciliare/familiare (76,1% di tutti i focolai attivi), con un lieve aumento dei focolai associati ad attività ricreative (6,3%) e all’ambito lavorativo (5,6%).

Dieci Regioni e provincie autonome hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente. E’ quanto si legge nel bollettino dell’Iss e del ministero della salute che effettua il consueto monitoraggio per la settimana fino al 20 settembre. L’aumento non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati (da stato estero e/o da altra Regione) o ad un aumento nella attività di screening.

OMAGGIO DELL’OMS ALL’ITALIA – “L’Italia è stato il primo Paese occidentale ad essere stato pesantemente colpito dal Covid-19. Il governo e la comunità, a tutti i livelli, hanno reagito con forza e hanno ribaltato la traiettoria dell’epidemia con una serie di misure basate sulla scienza”. Lo scrive l’Oms sul suo profilo Twitter, dove posta un video che racconta la storia dell’esperienza italiana.

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