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    IL RACCONTO | Nicola Grieco, il presidente dei record

    Un posto d'onore nella storia del calcio cittadino, tra anni di grandi successi e l'amarezza per il mancato ripescaggio in C

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    Il presidente dei record: così si può sintetizzare l’esperienza alla guida dell’Audace Cerignola di Nicola Grieco e della sua famiglia. Un intreccio di viscerale passione, corposo impegno e tanta determinazione, ad un passo da quella serie C tanto desiderata e poi negata nella travagliata estate 2019. Il primo capitolo della storia d’amore con il pallone è datato agosto 2014: dopo molteplici e cocenti delusioni, dallo spareggio di Bitonto perso col Martina alla finale di coppa Italia nazionale di Eccellenza con la sconfitta ad opera della Fermana, l’Audace Cerignola non partecipa al massimo torneo regionale conservando però l’anzianità federale e il numero di matricola grazie all’attività giovanile. Così, la famiglia Grieco e l’azienda Proshop prendono in mano le redini del sodalizio, iscritto dalla Lnd Puglia in sovrannumero al campionato di Prima categoria. Il proclama è uno solo, tanto semplice quanto ambizioso: vincere, per riportare i colori della città nelle categorie più consone al suo blasone.

    L’AUDACE DEGLI INVINCIBILI E’ il Cerignola dei cerignolani, una costante che resterà tale nella scalata che seguirà negli anni successivi: in panchina Massimo Gallo, in campo elementi che nulla avevano da spartire con il campionato della ripartenza. Vurchio, Colangione, Grieco, Lasalandra, Morra, Dipasquale solo alcuni esempi di un gruppo che stracciò tutti gli avversari, stabilendo dei record difficilmente eguagliabili: 92 punti ottenuti sui 96 disponibili, ben 118 reti realizzate e la conquista della coppa Puglia a Rutigliano (tripletta di Morra). La musica non cambia anche nella successiva annata in Promozione: i gialloblu restano una macchina da guerra con gli innesti di Ciano e Monopoli ed è ancora dominio assoluto. L’Audace torna in Eccellenza già nel febbraio 2016, 84 punti su 90 in cascina e la ciliegina del successo in coppa Italia di categoria con lo stacco vincente di Dipasquale nella finale di Gravina contro il Fasano. I numeri strabilianti degli ofantini richiamano l’attenzione di giornali e tv nazionali, tanto che Dribbling confeziona un servizio sugli “invincibili” facendo conoscere a tutta Italia le gesta di società e staff tecnico. I dettami per l’Eccellenza sono sempre gli stessi: vincere e tornare in serie D 17 anni dopo l’ultima apparizione di una compagine cerignolana. La sconfitta e l’eliminazione ai rigori in coppa Italia con il Vieste costano la panchina a Gallo dopo ben 84 risultati utili consecutivi fra campionato e coppe: dopo una breve gestione di Crudele, ecco l’arrivo di mister Francesco Farina preceduto dalla firma del ds Mariano Fernandez. Attardato in classifica, il Cerignola da ottobre in poi opera una magnifica rimonta, campione d’inverno a dicembre e con i pezzi da novanta Di Rito, Loiodice e Vicedomini ad incrementare il tasso tecnico di un gruppo che vedeva anche Pollidori, Altares e alcuni reduci delle annate precedenti. L’apoteosi il 2 aprile 2017, Bitonto surclassato 6-1 e grande festa in un “Monterisi” colmo in ogni suo centimetro di gioia e tripudio per il ritorno in quarta serie.

    IN D TRE ANNATE CON ASSOLUTO ONORE Si alza l’asticella delle difficoltà in serie D, ma l’Audace nei tre anni fin qui svolti non sfigura affatto: la prima stagione si può definire di assestamento, malgrado l’avvicendamento di quattro allenatori, la squadra giunge comunque al quinto posto e ai playoff. Nella stagione 2018/19 gli ofantini contendono a lungo il primato al Picerno, si impongono largamente ai playoff sul Taranto e sono i primi in graduatoria per il ripescaggio in serie C. Nonostante due ricorsi vinti al Collegio di Garanzia del Coni, la Lega Pro prima e la Figc poi negano la possibilità di approdare nel calcio professionistico, in quella terza serie che avrebbe rappresentato il coronamento di un percorso condotto con tenacia e ardore. Anche nel torneo di quest’anno, prima che la pandemia del Covid-19 mettesse lo zampino e ovviando alle difficoltà della prima parte di campionato relative alle vicissitudini ripescaggio, il Cerignola era quarto a sei punti dalla capolista Bitonto e con buone possibilità di giocarsela fino alla fine, in virtù del gran recupero effettuato da mister Feola e dai suoi ragazzi.

    I tifosi hanno potuto ammirare con i colori della propria città calciatori quali Di Bari, Longo, Coletti, Sansone, Rodriguez: solo alcuni e parziali esempi della volontà mai celata di giocare sempre per vincere e puntare in alto, regalando alla piazza pedine con trascorsi di altissimo livello. Alla famiglia Grieco va anche attribuito il merito di aver migliorato e trasformato il “Monterisi”, dotandolo di terreno di gioco in erba sintetica e riflettori, un impegno non solo traducibile nelle questioni agonistiche. Per tutte queste ragioni, è indubbiamente riservato un posto d’onore nella storia del calcio cittadino: oggi si è sancito un addio che potrebbe anche rivelarsi un semplice arrivederci, perché si sa, le passioni viscerali restano tali per sempre.

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