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“Io resto”, l’autrice cerignolana Valentina Macchiarulo presenta il suo secondo libro

«Scrivere è un po’ come fare pace con me stessa», ha affermato l’autrice nel corso dell’intervista al nostro sito

Pubblicato 15 Dicembre 2020 - 10:18 da Gioacchino Matrella Lascia un commento

È in uscita in questi giorni il secondo libro di Valentina Macchiarulo. Cerignolana d’origine ma da anni residente in Lombardia, precisamente ad Abbiategrasso (Milano), dove svolge la professione di educatrice, Valentina Macchiarulo è al suo secondo romanzo. Il primo è «Leggera come lei» (Youcanprint), uscito nel 2017 e presentato nel luglio 2018 nella sua Cerignola. Titolo della sua seconda opera è, invece, «Io resto» (Edizioni Effetto). Protagonista della vicenda narrata è Lei, una scrittrice che corona il sogno di presentare il suo libro nella libreria del paese, piccola ma tanto illuminata dalla luce del sole. Ad ascoltarla c’è Emil, fortemente affascinato e toccato dalle sue parole. E di parole ne scrive anche lui, per lei, su un biglietto che infila di nascosto nel libro che la scrittrice porta sempre con sé. Dopodiché aspetta di vederla andar via, per fare altrettanto, andare a casa ed attenderne l’arrivo. Ma quando arriva scopre di non essere solo, perché altri personaggi sono arrivati prima di lui, ognuno con un’identità ed un peso in una serata che sa di teatro. C’è Tati, con le sue scarpe col tacco, seduta sulla poltrona di velluto verde che chiede del vino; c’è Nané, che pettina una bambolina; c’è Donna Melina, con il suo foulard di seta floreale a nasconderne anni e storia; infine c’è il Signor Tim, intento a fumare. Manca però Lei, la scrittrice che decreterà il futuro di quei personaggi che sono in sua attesa.

“Io resto” è in prevendita dal 1° dicembre, mentre dal 10 è disponibile in cartaceo on line su tutti i siti di vendita, su ordinazione nelle librerie di tutta Italia e in esclusiva a Cerignola presso la libreria ‘L’albero dei fichi’. Abbiamo voluto compiere qualche passo in più verso il romanzo facendoci accompagnare dall’autrice, che ringraziamo per la disponibilità.

Valentina, quando e com’è nato questo tuo secondo libro?

«È stato un lungo lavoro. Ho cominciato a scriverlo circa un anno dopo l’uscita del mio primo romanzo, quando mi sentivo pienamente appagata dalle emozioni che il libro “Leggera come lei” mi aveva regalato. Avevo bisogno di trasformare in qualcosa di scritto tutto quello che provavo, volevo darmi una carezza con le parole. Scrivere è un po’ come fare pace con me stessa».

Il titolo, “Io resto”. Cosa significa per te? Che valore dai al “restare”?

«Il titolo è arrivato qualche giorno dopo aver terminato la prima stesura del libro. È quando completo un’opera che sento a pieno e chiaro il messaggio che vorrei arrivasse al lettore, perciò “Io Resto”. Il coraggio di accettarsi così come si è, di ‘restare’ inteso come sinonimo di stabilità, di sicurezza, di resistenza e resilienza».

Ci sono riferimenti, spunti suggeriti dalla realtà – magari riguardanti anche il tuo vissuto – in questa pubblicazione?

«Sì, ci sono. Come credo ci siano, in un modo o nell’altro per qualsiasi scrittore, in tutta la letteratura in generale. Io credo che alla base di tutto ciò che scriviamo, o pensiamo di scrivere, ci siamo noi e le nostre esperienze, non si può prescindere da questo. La scrittura ne viene contaminata, le storie subiscono i colori e l’influenza di ciò che abbiamo visto e conosciamo, altrimenti non esisterebbero verità raccontate su carta».

Che tipo di percorso deve aspettarsi il lettore, rispetto al tuo precedente libro?

«Sicuramente un lettore più attento si accorgerà del salto di qualità fatto grazie alla mia casa editrice “Edizioni Effetto” che ha curato lo stile e la grafica. “Io resto” è un romanzo di narrativa che si differenzia molto dal primo. In questo libro si raccontano le dinamiche tra cinque personaggi, con un colpo di scena finale. I toni restano quelli introspettivi e il fine è sempre quello di emozionare il lettore, ma la lettura risulterà sicuramente più scorrevole di “Leggera come lei”».

In conclusione: quanto c’è della tua città natale in questo libro e, più in generale, in ciò che scrivi? E hai già qualche altra idea circa un’eventuale prossima opera?

«Ci sono io che, per riprendere il titolo del mio libro, ‘resto’ cerignolana nel sangue e nell’anima. Devo molto alla gente di questa città, ai miei amici che sono ancora lì e che sanno aspettare i miei ritorni, al mio gruppo scout, ai miei professori e soprattutto alla mia famiglia. Loro sono la motivazione che mi spinge a fare sempre meglio e a credere nei miei sogni. Non ho ancora nuovi progetti in mente, credo che mi lascerò ispirare dalle emozioni che verranno cercando di non perdere la strada, questa della scrittura e dell’amore per le parole».

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