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    Arthur, Eriksen cosa vi sta succedendo?

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    È capitato e purtroppo capiterà ancora: nel calcio di oggi il cambio casacca non sempre ha portato e porterà fortuna a quei calciatori di talento che scelgono di intraprendere una nuova avventura professionale magari in terra straniera. E Arthur ed Eriksen ne sanno qualcosa visto che da quando sono sbarcati in Serie A da fenomeni del centrocampo di Juventus e Inter sono divenuti ben presto due corpi estranei e al tempo stesso ingombranti. Il brasiliano e il danese, arrivati con l’etichetta di “salvatori della patria”, a oggi non sono ancora riusciti a inserirsi all’interno degli scacchieri bianconero e nerazzurro. Un distinguo è tuttavia d’obbligo; se Eriksen dopo quasi un anno da interista è tutt’ora un giocatore impalpabile, Arthur in fondo è appena approdato sul pianeta juventino e deve ancora capire come funziona il campionato italiano. Christian dunque non può più vantare l’alibi del periodo di adattamento mentre il collega di reparto sì. Partiamo con il dire qualcosa dell’ex Tottenham. Eriksen nell’Inter di Conte non incide perché il 3-5-2 del tecnico leccese non prevede l’inserimento di un trequartista puro. Chi gioca dietro le punte più che essere libero di inventare, da un lato deve sapersi inserire e dall’altro lato limitare le proprie scorribande in avanti in modo da difendere, cosa che il danese non sa fare e cosa che sta invece riuscendo benissimo a Barella. Insomma: non è Eriksen a essere diventato all’improvviso uno scarpone ma semplicemente è la squadra a non essere stata costruita per esaltarne le caratteristiche tecniche. Passando ad Arthur, cervello geniale del Brasile e cervello in naftalina nella Juventus di Pirlo, iniziamo con il dire che al brasiliano viene spesso preferito il solido Bentancur. Perché mai? Perché l’uruguaiano, cresciuto tantissimo in questi anni, dà forza alla linea mediana ed è un recupera-palloni mentre Arthur, chiamato a impostare la manovra, la rallenta essendo letteralmente innamorato del pallone. Dunque tra i due per chi optare? La risposta appare ovvia. Nel calcio di oggi, d’altronde, l’equilibrio viene prima di tutto, quell’equilibrio che il brasiliano, lento di gambe e di pensiero, non può per ora assicurare alla Juventus.

    Quale destino per i due (ex) virtuosi del pallone?

    Alzi la mano chi avrebbe mai immaginato che Arthur ed Eriksen si sarebbero rivelati dei flop. Nessuno, ne siamo certi, anche perché il brasiliano e il danese sono sempre stati due giocatori in grado di spostare gli equilibri in campo con una semplice giocata. Al di là del ruolo ricoperto – Arthur è un regista mentre Eriksen un trequartista – si sono fatti conoscere e apprezzare dagli appassionati proprio per quella loro capacità di tracciare la via del goal grazie a passaggi millimetrici. E ora che sono alle prese con un nuovo campionato, quello di Serie A che quest’anno promette talmente bene che vi suggeriamo di non perdere nemmeno un minuto delle più importanti partite in diretta streaming, più di un qualcosa non sta funzionando. Già, ma cosa? Come detto, nel caso del danese il problema principale è legato al modulo che non lo vede e non lo vedrà mai quale attore protagonista, mentre nel caso del brasiliano si parla più che altro di tempi di gioco. Una volta compreso come funziona la Serie A, siamo certi che Arthur potrebbe esprimersi alla Pirlo, certo non avrà le stesse caratteristiche del Maestro ma il suo apporto al centrocampo bianconero, secondo noi troppo giovane e muscolare, sarà indispensabile se la Vecchia Signora vorrà ottenere il decimo scudetto dopo averne festeggiati 9 di fila.

    Eriksen saluterà già a gennaio?

    Probabilmente sì: Eriksen a gennaio potrebbe dire addio all’Inter. Conte, nonostante le dichiarazioni di facciata, ha bisogno di un altro tipo di giocatore da schierare dietro a Lukaku e Lautaro (diversamente non capiremmo come a rotazione una volta ci sia Barella, un’altra volta Brozović e un’altra ancora Sensi). Il favorito per prendere il posto del danese, e permettere così a Conte di costruire l’Inter dei suoi sogni, sembrerebbe essere N’Golo Kanté. Se così fosse, addio trequartista e addio Eriksen!

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