In un momento di fragilità emotiva e sociale come quello che stiamo attraversando, ci accingiamo a concludere uno degli anni più complessi della storia recente. Un 2020 connotato da una epidemia mondiale che ci ha fatto crollare molte certezze, non solo economiche, e che ha rimarcato l’importanza della solidarietà, dell’essere per gli altri, anche in una città come Cerignola, troppo spesso protagonista delle cronache per fatti ed eventi poco gratificanti. L’ex Ispettore Superiore della Digos di Cerignola, Nunzio Di Giulio, attraverso le pagine de Lanotiziaweb.it, prova a raccontare una Cerignola diversa, solidale, fraterna, che forse in pochi ricordano e che troppo spesso, in tanti, dimentichiamo. Primo cittadino onorario della città ofantina, originario di Canosa di Puglia, nel suo periodo di quiescenza sta raccontando una realtà di grande interesse, così come fece all’indomani del premio speciale “non omnia possumus omnes” (non tutti possiamo tutto), ritirato presso il Teatro Mercadante nel maggio 2013: “A Cerignola c’è tanta brava gente, persone speciali, introvabili in altri posti; esiste un’altra Cerignola ed è qui davanti a noi, in questo teatro”, esclamò di fronte alle autorità e ai cittadini seduti in sala.
Una vita trascorsa tra storie di sopraffazione e violenza, oltre che crimini efferati e casi irrisolti, hanno lasciato un segno indelebile nella memoria dell’ex ispettore. Ha scritto diversi racconti come “La Collana di Turchese” e “Mio nome Marinela”, già pubblicati da lanotiziaweb.it e che hanno scosso le coscienze di molti lettori. Oggi, nell’augurare un sereno 2021 all’intera comunità di Cerignola, Di Giulio ricorda: “Conosco una
