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    Coronavirus e quei dati segretissimi. La città (non la stampa) chiede chiarezza

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    L’emergenza Coronavirus passa attraverso i dati che purtroppo, almeno fino a questo punto, sono stati comunicati in gran parte attraverso canali informali. Nella giornata di mercoledì il comunicato del COC con numeri non troppo circostanziati. Prima ancora c’era stato il video del commissario Umberto Postiglione, quando si era fermi a tre casi. Nella giornata di ieri una comunicazione ufficiale ancora di Postiglione. In mezzo i numeri reperiti a fatica dai giornali e il COC, che arranca. Non è una caccia al caso, non è una caccia ai numeri, ma la città vuole, e pretende, di sapere. Ed è dovere dei giornali informare. In questa fase è importante più che mai assumersi la responsabilità di quel che si scrive, ma ancor di più dei dati che si comunicano. L’interlocuzione con gli organi preposti è chiaramente difficoltosa. A parte i dati che potrà fornire ufficialmente il Comune attraverso la Commissione straordinaria – fino a questo punto più che disponibile -, a farsi carico di diffondere dati verificati dovrebbe essere, nei comuni in cui è attivo, il COC, con un lavoro diretto a informare – anche attraverso i giornali – i cittadini, prima di altri.