La seconda ondata di contagi Covid-19 ha colpito Cerignola in maniera più netta della prima. Se in primavera i casi furono poco meno di un centinaio, secondo le ultime indicazioni fornite dal Centro Operativo Comunale (C.O.C.) e dalla Prefettura di Foggia, alla data del 26 novembre i nostri concittadini attualmente positivi sarebbero 450 e 151 sarebbero in quarantena. Qual è stato l’andamento del contagio a Cerignola nell’ultimo mese perché si arrivasse a queste cifre? Analizzando i dati ufficiali (che tuttavia non riportano ancora i dati relativi le guarigioni e i decessi) notiamo che, escludendo il giorno della prima rilevazione ufficiale effettuata il 3 novembre, quando emersero 142 positivi, l’incremento tra una rilevazione e l’altra nel primo arco settimanale (5, 8, 9 e 12 novembre) è di circa 11 nuovi casi per volta (precisamente 10,75) che ha portato il totale dei positivi a 185 unità. Il ‘punto di rottura’ nell’andamento epidemico si verifica il 15 novembre quando i casi totali schizzano a 322, ben 137 in più rispetto alla rilevazione precedente. Da quel momento in poi le cose sono cambiate: a fronte di un numero pari di rilevazioni (17, 19, 22 e 23 novembre) l’incremento medio di nuovi casi per rilevazione era adesso pari a circa 30 unità (per la precisione 29,75), un ritmo quasi tre volte superiore rispetto alle precedenti rilevazioni. In sostanza l’epidemia registra un andamento che potremmo definire graficamente ‘a gradoni’: ad un periodo di stabilizzazione dopo il quale c’è un innalzamento a cui fa seguito un altro livello stabile, ma su livelli più alti del precedente.
E’ interessante poi raffrontare la curva del totale dei casi locale con quella nazionale. Adottando lo stesso metodo di calcolo e applicandolo ad un periodo sovrapponibile, notiamo che in Italia se prima del punto di rottura nella curva dei contagi (il 13 novembre, quando sono stati registrati 40.902 nuovi positivi) l’incremento medio di nuovi casi per rilevazione era pari a 34.058 unità, dopo il 13 è sceso, seppur di poco, a 33.507 unità, facendo segnare un’inversione di tendenza. Il trend locale è quindi per adesso differente da quello nazionale, e questo perché non si vedono ancora i benefici delle misure di contenimento adottate dal Governo. Lo stesso Pierluigi Lopalco, assessore alla Sanità della Regione Puglia, ha spiegato più volte come la curva regionale sia in leggero ritardo rispetto a quella nazionale e che siamo prossimi al picco di contagi (o meglio, il plateau) senza però averlo ancora raggiunto. Solo allora, salvo sorprese indesiderate, dovremmo iniziare a vedere anche un miglioramento.
