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    «Fermiamoci oggi, per correre più veloci domani»

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    Ha chiuso con questa frase («Fermiamoci oggi, per correre più veloci domani», ndr) la conferenza stampa di ieri sera il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Un momento nel quale è stato chiesto l’ennesimo sacrificio all’intero paese. Rinunce per scongiurare l’aggravamento di un’emergenza che è epocale. Chiusi i bar, i ristoranti, tutti i negozi di vendita al dettaglio. Chiusi i centri commerciali, i parrucchieri, i centri estetici. Chiusi i mercati di ogni tipo. L’Italia diventa una sorta di “grande Wuhan”, dove restano salvi i servizi essenziali: non solo i negozi che vendono alimentari ma anche trasporti pubblici, poste, banche, servizi assicurativi. Doppia mossa ieri del premier: 25 miliardi in mattinata per far fronte all’emergenza, la stretta ulteriore dodici ore dopo.

    In mezzo la quotidianità degli italiani, cambiata radicalmente. #iorestoacasa è più di un hashtag: è la regola. Stop a gelati, birre, pranzi al mare, passeggiate nei mercati rionali. Stop a chi vuol comprarsi un vestito, un profumo. Fra due settimane avremo tutti i capelli un po’ più lunghi ma, assicura il Dpcm a nessuno sarà proibito di comprare cibo (anche a domicilio), saponi, detersivi, lampadine. Aperti anche idraulici, meccanici, pompe di benzina e artigiani. Garantita l’attività di edicole e tabaccai. Garantita, soprattutto, l’apertura di farmacie e parafarmacie. Anche gli ambulatori veterinari resteranno aperti così come ottici e fotografi. L’obiettivo chiaro è spopolare, in maniera radicale, le strade dell’intero Paese. Non fa eccezione la Pubblica amministrazione che dovrà agire in smart working fatta eccezione per i servizi indifferibili da rendere al pubblico.

    CERIGNOLA STA FACENDO LA SUA PARTE?

    I pareri, soprattutto sui social, sono molto contrastanti, seppure si nota meno gente in giro, ci sono i controlli, la gran parte delle persone entra nei supermercati munita di mascherina. Piccoli gesti, segnali di un ritrovato senso civico? Si spera di si. Ma bisognerà che ognuno si spenda affinché chi non ha ancora compreso la gravità della situazione, capisca. E si convinca di quanto è importante adesso uscire il meno possibile e osservare le regole che anche la Tv ci ripete in continuazione.

    E ALLORA…«FERMIAMOCI OGGI, PER CORRERE PIU’ VELOCI DOMANI»

    Quel che ha detto Giuseppe Conte deve guidarci fino al 25 marzo e confortarci anche se le cose potrebbero sembrarci non migliorare. Gli effetti potremo valutarli tra 14 giorni, adesso possiamo fare solo una cosa: «STARE A CASA».