La questione del “tracciamento” dei positivi e dei loro stretti contatti, sollevata da diversi organi di stampa (tra cui questo giornale, ndr), ha sollecitato la pronta risposta dell’ASL Foggia (Comunicazione n.148/2020 del 23.12.20), che ha voluto puntualizzare alcune questioni. Tra queste i numeri e il lavoro proprio di tracciamento. A parte le considerazioni – tutte da valutare – balza all’occhio il dato che comunica l’ASL. «I dati ufficiali, elaborati dal Dipartimento di Prevenzione Direzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica – si legge nella nota del 23 dicembre -, dimostrano che proprio nel Comune di Cerignola, su 1191 attualmente positivi, 1.171 sono stati immediatamente contattati ed è stata avviata la sorveglianza sanitaria e il contact tracing. Per i restanti 20 ciò non è stato possibile in quanto sono irraggiungibili telefonicamente. Ad ogni modo il Dipartimento di Prevenzione ha proceduto a richiedere ulteriori recapiti telefonici ai medici curanti».
Peccato che nell’ultima settimana il dato diffuso dal C.O.C. sulla base di quanto comunicato dalla Prefettura di Foggia, Fonte della Regione Puglia-Unità di Crisi per la gestione dell’Emergenza Covid-19 racconta di numeri poco superiori ai 600 casi. Nella comunicazione più recente, datata 22 dicembre, a Cerignola sono esattamente 633, più 27 quarantene. Entrambi i dati riferiscono di attualmente positivi, l’ASL 1191 (23 dicembre), Coc e Prefettura 633 (22 dicembre). Senza polemiche ci limitiamo a dire che i dati paiono contraddittori, che potrebbe esserci qualche refuso (magari nella fretta di ribattere, ndr). Tutto salvo smentita di qualche luminare del tracciamento.
