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    Verso misure più stringenti. Proposte chiusure mirate nelle regioni con Rt sopra 1

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    “Data la situazione molto grave di circolazione del virus, abbiamo indicato chiusure mirate nelle regioni con altissima circolazione del Sars-Cov2 finalizzate a consentire lo svolgimento delle attività scolastiche e produttive. Le chiusure, nelle zone dove l’indice di contagio è superiore a 1, dovranno riguardare punti di aggregazione come circoli, palestre, ed esercizi commerciali non essenziali. Mentre lo smart working dovrebbe diventare la forma ordinaria di lavoro in tutto il Paese. Punto cruciale è la sicurezza nei mezzi di trasporto pubblico e il loro rafforzamento“. Lo ha detto Walter Ricciardi, consigliere del ministro della salute per l’emergenza Covid e ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di medicina della Cattolica di Roma. ‘Le asl non sono più in grado di tracciare i contagi, quindi la strategia di contenimento del virus non sta funzionando. Questo è dovuto a due fenomeni in atto in molte regioni: il mancato o ritardato rafforzamento dei Dipartimenti di prevenzione (basso numero di medici igienisti a disposizione) e ai migliaia di focolai in atto. La situazione è molto grave, le regioni stanno andando verso la perdita del controllo dei contagi”, ha spiegato Ricciardi, aggiungendo: “Il contact tracing non sta funzionando nè manualmente, con le interviste ai positivi al virus sui loro contatti, nè tecnologicamente con l’app Immuni”.

    Alla luce dei nuovi dati emersi e della nuova fase servono misure più stringenti per far fronte al progressivo aumento dei contagi. E’ quanto chiedono ambienti del Comitato Tecnico Scientifico al governo affinché si giunga a provvedimenti più restrittivi in tempi rapidi che superino l’attuale Dpcm, anche in vista del week end. Tra le ipotesi, quella di un ‘coprifuoco’ e la Didattca a distanza almeno per le scuole superiori. Ad oggi “in dieci Regioni la tenuta delle terapie intensive è particolarmente a rischio, poichè ci si sta avvicinando alla soglia massima fissata dal ministero della Salute del 30% di posti dedicati a malati Covid occupati; tuttavia, ci troviamo in una situazione di allerta in tutte le Regioni perchè si rischia, nel breve termine, una saturazione dei posti Covid se il trend dei contagi non si modificherà”. E’ il quadro delineato all’ANSA dal presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani-emergenza area critica (Aaroi-Emac), Alessandro Vergallo. Nelle Terapie intensive, avverte, “la pressione sta crescendo e iniziamo a vivere la paura che si possa tornare alla situazione drammatica della prima fase epidemica”.

    L’epidemia in Italia è in una ‘fase acuta’ e, nel prossimo mese, rischia di raggiungere valori critici in alcune Regioni, secondo il monitoraggio del ministero della Salute-Iss. In 16 Regioni e 2 province autonome l’indice Rt supera 1. Sono 4.913 i focolai attivi, 1.749 quelli nuovi. Aumentano i probabili focolai in ambito scolastico, anche se la trasmissione intra-scolastica rimane complessivamente limitata. Dieci regioni, infine, hanno un rischio alto per la tenuta delle terapie intensive, essendo vicine a superare la soglia limite del 30% posti a malati Covid. Il nuovo record di 8.804 nuovi infetti, individuati grazie al livello massimo di tamponi, quasi 163 mila, porta anche il raddoppio delle vittime giornaliere, da 43 a 83. Milano con oltre 500 positivi diventa un caso e cresce la paura. In Campania il governatore De Luca chiude le scuole fino al 30 ottobre: solo didattica a distanza. Ma per il premier Conte chiudere così in blocco non è la migliore soluzione e aggiunge: “Su Milano non mi aspetto un lockdown”.

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