More

    HomeNotizieAttualitàTempo di bilanci, il giudizio degli studenti di Cerignola su quest’anno in...

    Tempo di bilanci, il giudizio degli studenti di Cerignola su quest’anno in DAD

    Pubblicato il

    Al miglio conclusivo dell’anno scolastico, e a pochi giorni dagli esami per i maturandi e gli studenti della terza media, la DAD torna al centro del dibattito. Già nei mesi scorsi la ‘libertà di scelta’ tra didattica a distanza e in presenza voluta dal Governatore Michele Emiliano aveva suscitato non poche polemiche, proteste e ricorsi al TAR, sebbene, stando ai dati, la scelta ‘prudenziale’ sembra abbia trovato il consenso della maggioranza delle famiglie pugliesi. Anche adesso, su questi ultimi di giorni di lezione, pende la spada di Damocle di un ennesimo ricorso presentato dal Tribunale Amministrativo della Regione Puglia, promosso questa volta dell’associazione ‘Priorità alla scuola’, che chiede il ritorno in classe al 70 o 100%, in ossequio alle direttive nazionali per la zona gialla. Per lungo tempo questa diatriba ha coinvolto solo insegnanti, genitori, giudici e politici, trascurando il pensiero dei tanti ragazzi che vivono e animano la scuola, etichettati in maniera troppo frettolosa ora come vittime psicologiche del Covid, ora come incapaci di uscire dalla loro comfort-zone, a seconda del periodo e anche dell’umore mediatico. Abbiamo quindi raccolto le voci degli studenti delle scuole superiori di Cerignola per comprendere la loro opinione sulla situazione attuale e tracciare con loro un bilancio dell’esperienza scolastica in tempo di pandemia, che volge finalmente verso la fine.

    SPRINT FINALE: MEGLIO IN DAD O IN PRESENZA?

    Il 90% degli studenti di Licei e Istituiti professionali ha continuato a seguire le lezioni da casa per quest’ultimo mese e i ragazzi sembrano convinti dell’opportunità della loro scelta, motivata soprattutto dal timore di contagiarsi. «La scelta di fare quest’ultimo mese e mezzo in DAD è stata una scelta abbastanza saggia per evitare contagi superflui che avrebbero messo a rischio la nostra vita e quella dei nostri cari. Frequentare a distanza, in quest’ultimo periodo, è stato sicuramente utile perché un rientro in presenza avrebbe influito sul numero dei contagi, che sarebbero aumentati. Questo, soprattutto perché ci sono tra gli studenti molti ragazzi pendolari che provengono dai diversi paesi limitrofi e le cui famiglie erano seriamente preoccupate del problema legato ai trasporti». Ma non manca la voce di chi invece è voluto tornare tra i banchi, perché la DAD è troppo limitante e ritiene che, coi i vaccini e la curva dei contagi in calo, i tempi siano maturi per il rientro in classe. «Purtroppo spesso la DAD viene confusa con una vera e propria sostituta della didattica in presenza, mentre sono due realtà completamente diverse. Inoltre dopo aver vaccinato i docenti e aver risolto i vari problemi di connessione non vedo ulteriori motivi per continuare a svolgere l’attività da remoto. Un articolo della rivista ‘The Lancet’ spiega come la chiusura delle scuole per limitare la diffusione del Covid non sia supportata da evidenze scientifiche, in alcun modo».

    TRA REGOLE E TRASGRESSIONE

    “In classe no ma per strada sì?” è stata la polemica nella polemica di questi mesi. Tanti adulti si sono domandati che senso avesse tenere chiuse le scuole se nello stesso periodo i ragazzi continuavano a vedersi, talvolta anche in zona rossa e in alcuni casi con poche precauzioni. Ma cosa ne pensano i diretti interessati? Le opinioni sono discordanti, c’è chi ha seguito la linea del rigore: «Personalmente ho affrontato la situazione in modo maturo uscendo solo in caso di urgenza e prendendo sempre le dovute precauzioni. Ovviamente l’adolescenza é una fase di ribellione e immaturità quindi me lo aspettavo che la maggior parte dei ragazzi avrebbe affrontato la situazione con menefreghismo. Tuttavia sarebbe stato meglio rimanere a casa e aspettare i vaccini, ma quest’ultimo è un problema dello Stato e non dei ragazzini». Altri invece si sono concessi delle ‘innocenti evasioni’…«Penso che questo significhi essere non solo incoerenti, ma anche poco responsabili e molto immaturi, per chi ovviamente è uscito e poi non è voluto rientrare a scuola per paura di contagiarsi, personalmente anch’io ho violato la zona rossa un paio di volte, anche se uscivo una mezz’oretta. So di aver sbagliato ma per lo meno sono stato coerente e sono rientrato in presenza da solo e non mi pento affatto di questa scelta, ne sono molto contento». Altri ancora ritengono che non sia possibile paragonare, dal punto di vista della sicurezza, la vita in classe e quella all’aperto. «Credo siano due cose nettamente diverse. Frequentare la scuola con delle restrizioni fisiche è pesante e non assicura la limitazione del contagio, al contrario uscire per incontrarsi con alcuni amici fa parte del comportamento giovanile e comunque non si arriverà mai per strada al numero di persone nelle scuole».

    UN BILANCIO FINALE

    Questo mese sarà, come tutti sperano, l’ultimo che gli studenti dovranno vivere con limitazioni della propria vita scolastica. Ciò significherà il definitivo addio alla DAD, un’esperienza della quale i ragazzi hanno tracciato un bilancio, evidenziando aspetti positivi e negativi. «Esprimersi fermamente pro o contro la DAD mi risulta impossibile perché ha presentato luci ed ombre. Se da un lato abbiamo avuto maggior tempo libero per dedicarci ad attività diverse o passare del tempo con la nostra famiglia, dall’altro abbiamo trascorso anche momenti di difficoltà legati alla concentrazione necessaria per seguire le lezioni in digitale, che è senz’altro qualcosa di molto diverso rispetto a quelle vecchio stampo che ci coinvolgevano a partecipare ed interagire meglio con docenti e compagni». «Il contro più grande è stato che quasi tutte le nostre classi hanno affrontato, è stato che magari non tutti gli alunni avevo i mezzi fisici o economici per affrontare l’anno in DAD, o chi magari aveva problemi legati alla ricezione del WI-FI, e non ha potuto partecipare a delle lezioni, perdendo talvolta anche compiti in classe o interrogazioni. D’altra parte però uno dei pro è che è senza quest’ultima avremmo perso non solo un anno della nostra vita ma di studio».

    Ultimora

    Elezioni provinciali, il cerignolano Gerardo Valentino entra a Palazzo Dogana

    L'Ufficio Elettorale della Provincia di Foggia rende noto l'esito delle elezioni per il rinnovo...

    Colmatura buche, completati i primi interventi in zona Torricelli a Cerignola

    Sono stati completati i primi interventi del servizio di colmatura buche nel quartiere Torricelli,...

    Un derby appassionante va alla Pallavolo Cerignola al quinto set, Flv a testa alta

    Passione pura sugli spalti in un pala "Tatarella" gremito in ogni posto, due ore...

    Savino Zaba torna in teatro con lo spettacolo “Canto…anche se sono stonato”

    Torna al suo primo grande amore Savino Zaba, artista poliedrico che da anni si...

    Il maestro Vincenzo Di Savino autore dell’inno “Mira il tuo ciglio languido”

    Vincenzo Di Savino, compositore e direttore di bande musicali, nacque a Cerignola il 18...

    La Diocesi ha preparato un video sulla Settimana Santa a Cerignola

    La diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, con la collaborazione dello storico Studio fotografico Belviso e...

    Altro su lanotiziaweb.it

    Elezioni provinciali, il cerignolano Gerardo Valentino entra a Palazzo Dogana

    L'Ufficio Elettorale della Provincia di Foggia rende noto l'esito delle elezioni per il rinnovo...

    Colmatura buche, completati i primi interventi in zona Torricelli a Cerignola

    Sono stati completati i primi interventi del servizio di colmatura buche nel quartiere Torricelli,...

    Un derby appassionante va alla Pallavolo Cerignola al quinto set, Flv a testa alta

    Passione pura sugli spalti in un pala "Tatarella" gremito in ogni posto, due ore...