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    247° anniversario della fondazione della GdF, il bilancio annuale delle attività del Comando di Foggia

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    Nel corso del 2020 la Guardia di finanza ha eseguito nella Provincia di Foggia oltre 4.873 interventi ispettivi e 1.627 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità, organizzata e comune, nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese, caratterizzato anche da una capillare azione di controllo per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia. Un impegno concentrato sull’attenzione ai fenomeni di illegalità più gravi, diffusi e dannosi e su ogni possibile strumentalizzazione dell’attuale difficile congiuntura economica, volto a valorizzare ulteriormente la qualità dell’azione di controllo. Un lavoro quotidiano e meticoloso, che produce effetti positivi per l’intera collettività; oggi, affidarsi alla Guardia di Finanza significa fare affidamento su una moderna forza di polizia a competenza generale in materia economico finanziaria, impegnata in prima linea a tutela dell’entrate e delle uscite del bilancio e per il corretto funzionamento dell’economia di mercato nonchè nel concorso alla sicurezza interna ed esterna del paese.

    LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

    Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere transnazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e contributiva e tutelare l’impresa legale dall’illecita concorrenza degli evasori fraudolenti. Rintracciare le ricchezze nascoste all’estero e in particolare nei paradisi fiscali resta la priorità del Corpo. Nel 2020 sono stati scoperti 20 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 163 lavoratori in “nero” o irregolari. Sono state eseguite, inoltre, 170 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di 76 soggetti, di cui 4 arrestati, per aver commesso 147 reati fiscali. Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 6 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano a 22 milioni di euro. Scoperto anche 1 caso di evasione fiscale internazionale, riconducibile alla fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di un soggetto giuridico e all’illecita detenzione di capitali oltreconfine. Ammontano, invece, a 38 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del mercato dei carburanti. Complessivamente sono stati sequestrati 56.000 litri di alcool di contrabbando, destinati ad uso alimentare pur non presentandone le caratteristiche, 100 tonnellate di prodotti energetici e accertato il consumo in frode di 45 mila tonnellate di analogo prodotto, a testimonianza della particolare pervicacia del fenomeno criminale nel territorio provinciale. Nel contrasto degli illeciti doganali sono stati eseguiti 9 interventi finalizzati a ricostruire la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, con una particolare attenzione ai dispositivi di protezione individuale e agli altri beni utilizzati per fronteggiare la pandemia. In crescita il contrabbando di tabacchi lavorati esteri con 5 soggetti denunciati e 4 arrestati. I controlli e le indagini contro il gioco illegale ed irregolare hanno permesso di scoprire 5 agenzie clandestine con la denuncia di 3 responsabili.

    CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

    Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza in Puglia ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni. Il Governo Italiano e l’Unione Europea hanno messo a disposizione risorse ingentissime per assicurare la ripresa economica e la tempestività nell’organizzazione dei fondi è un tassello fondamentale per garantire un’immediata ripresa del paese. Due elementi quindi la celerità e l’entità dei fondi messi a disposizione generano gli appetiti della criminalità organizzata e le tante inchieste della Guardia di Finanza sono il segno tuttavia che il sistema paese, con ampie sinergie tra gli organi di gestione e controllo della spesa, sono ben capaci di intercettare i percorsi deviati di questo sistema. Dietro ai reati di evasione e alle frodi fiscali si celano forme di dissimulazione di tensioni finanziarie al solo scopo di incassare gli aiuti; in tal senso sono stati avviati specifici piani di intervento che si muovono su tre direttrici: la prima attraverso l’attività di intelligence sul territorio; la seconda attraverso l’acquisizione di dati mediante l’utilizzo della c.d. “dorsale informatica”, un moderno sistema tecnologico trasversale a numerose banche dati; la terza attraverso l’incrocio di questi elementi mediante delle dedicate analisi di rischio. Tale approccio investigativo consente di selezionare al meglio i target per consentire di migliorare costantemente i livelli di efficienza, di efficacia e di economicità: in tale contesto i finanziamenti assistiti da garanzia statale e le analisi delle autodichiarazioni dell’impresa costituiscono “le spie” indicatrici dei comportamenti illeciti più perniciosi. 415 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 339 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 44 deleghe svolte con la Corte dei conti. Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a 6,5 milioni di euro, mentre si attestano su circa 2,6 milioni quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 279. Per quanto concerne gli strumenti finanziari della Politica Agricola Comune e della Politica Comune della Pesca, sono state scoperte, a livello regionale, indebite percezioni e/o richieste di contributi per circa 3 milioni di euro. Con riguardo alle risorse indebitamente richieste o conseguite in relazione ai Fondi Strutturali o a quelle gestite centralmente dalla Commissione europea (cc.dd. “spese dirette”), sono state accertate frodi per circa 1 milione di euro. Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per circa 10 milioni di euro, a carico di 36 soggetti. In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 334 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o richiesta di prestazioni non spettanti per 1,7 milioni di euro. Con riguardo alla sola spesa previdenziale (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre) sono state accertate frodi per circa 220.000 euro. Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare 1,1 milioni di euro indebitamente percepiti e 283.000 euro di contributi richiesti e non ancora riscossi, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 154 soggetti. Tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva. Le frodi scoperte nell’ambito della spesa sanitaria hanno raggiunto l’ammontare di oltre 1 milione di euro, con sequestri, a carico dei responsabili, di valori e disponibilità per quasi 330 mila euro. Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito di mirati controlli basati su analisi di rischio, è stato pari a circa 2 milioni di euro: di questi ultimi, circa 400.000 euro sono appalti riferiti alla spesa sanitaria. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state 34. In tale ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su cui delega, nel corso del 2020, i Reparti hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza. È utile sottolineare, a fattor comune, come un sicuro indice dell’incisività dell’azione investigativa sia rappresentato dal dato riguardante i sequestri: nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo complessivo di mezzo milione di euro.

    CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

    Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato nell’esecuzione di 7 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio che hanno portato alla denuncia di 12 persone, di cui 1 tratta in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno a 4,5 milioni di euro. I settori più delicati in tale ambito sono quelli connessi allo smaltimento dei rifiuti, dei servizi funerari, delle sanificazioni, delle distribuzioni dei dispositivi di protezione; la criminalità organizzata “segue” con interesse gli appalti pubblici, perché con essi è in grado di offrire posti di lavoro agli affiliati o di subappaltare alle aziende satellite e in questo modo consolida la propria forza sul territorio attraverso il consenso sociale. Con riguardo alla prevenzione, sono state vagliate 183 segnalazioni di operazioni sospette, di cui 83 sottoposte ad indagini più approfondite. Nel campo dei reati fallimentari, sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a circa 300.000 euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 90 milioni di euro. Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati verbalizzati 12 soggetti, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di circa 14 mila euro di cui 11.600 relativi a banconote false. In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 160 soggetti, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca eseguiti hanno raggiunto, complessivamente, la quota di 1,2 milioni di euro. Ammonta, invece, a 6 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro. Sono stati eseguiti, poi, 2.037 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica delle province pugliesi, la quasi totalità riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore. In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato oltre 38 interventi e dato esecuzione a 25 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro 5.200 prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del Made in Italy e non sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere. Per tali condotte sono state segnalate alle Procure della Repubblica n. 16 soggetti. La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine. In tale contesto, sono stati denunciati 13 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, constatate sanzioni amministrative in 15 casi e sottoposto a sequestro circa oltre 30.000 mascherine e dispositivi di protezione individuale e 312 litri di prodotti igienizzanti venduti come disinfettanti. 7 soggetti sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per il reato di manovre speculative su merci in quanto, in piena emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da COVID-19, rivendevano prodotti igienizzanti e sanitari con ricarichi estremamente alti rispetto al prezzo di acquisto.

    CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI VIA TERRA E VIA MARE

    Il Decreto Legislativo n. 177 del 2016 e il Decreto del Ministro dell’Interno del 15 agosto 2017 hanno individuato la Guardia di finanza come unica Forza di polizia responsabile dei servizi di ordine e sicurezza pubblica in ambiente marino. Il controllo del territorio del mare per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra le diverse componenti operative aeronavali e terrestri del Corpo. Nel contrasto ai fenomeni illeciti che interessano il territorio dauno, il Comando Provinciale di Foggia ha posto particolare attenzione al fenomeno del traffico di stupefacenti. Attraverso i dipendenti Reparti e con l’ausilio della componente Aera del Corpo, ha sequestrato complessivamente oltre 2,5 tonnellate di sostanze stupefacenti, circa 10.000 piante di cannabis e 6 mezzi utilizzati per il traffico, arrestando 34 narcotrafficanti.

    IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA

    L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è stato confermato, altresì, nell’ambito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, cui il Corpo partecipa con l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.”. A seguito dell’emergenza epidemiologia, la Guardia di Finanza in Puglia ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia eseguendo 1.076 controlli, che hanno consentito di sanzionare 725 soggetti e di denunciare all’Autorità Giudiziaria, a vario titolo, 139 responsabili.

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