Ha il sapore di una sinistra d’altri tempi il penultimo venerdì di campagna elettorale a Cerignola con l’arrivo di Nichi Vendola, già presidente della Regione, consigliere comunale nel centro ofantino del quale è anche cittadino onorario. “Le ragioni della sinistra” nel dialogo tra Vendola, i candidati di Sinistra Italiana, Enrica Colucci e Adriano Ladogana, il segretario regionale Nico Bavaro e quello provinciale Mario Nobile. Inevitabilmente l’intervento di Vendola, dopo gli amarcord dei presenti sulla “Puglia migliore” e l’irripetibile stagione che ha visto per 10 anni la Puglia protagonista indiscussa del palcoscenico italiano ed europeo, si concentra, oltre che sulla rinascita necessaria della sinistra, sulla campagna elettorale che vedrà Cerignola impegnata il prossimo 3 e 4 ottobre nell’elezione del sindaco. In prima fila c’è Tommaso Sgarro, sostenuto da Sinistra Italiana, e da Nichi Vendola, che lo indica come ‘chi spera possa essere il prossimo Sindaco della città’. «Fate la differenza, portate cultura – dice ai presenti -. A chi vuol trasformare tutto in una corrida rispondete con l’eleganza delle passioni, delle passioni buone, che hanno a che fare con la dignità delle persone, con la necessità di rinnovare e migliorare i servizi sociali, di avvicinare le periferie. Mettete questo, la politica con la “P” maiuscola. E fate una buona campagna elettorale, perché questo significa comunque vincere. Perché se hai fatto una buona semina, prima o poi farai un buon raccolto».
SU EMILIANO «Fa molto male il presidente della Regione Puglia quando interloquisce con Salvini riconoscendogli onestà intellettuale. Salvini è l’incarnazione della disonesta intellettuale. E’ quello della criminalizzazione di coloro che salvano vite umane. E’ l’avvelenatore della convivenza civile, è una minaccia per la democrazia. Io ho avuto modo di dire ad Emiliano, che noi ti abbiamo votato affinché tu fossi un argine contro tutto quello che puzza di fascismo, non perché tu ci potessi interloquire».
SULLE INFILTRAZIONI MAFIOSE A CERIGNOLA «Forse negli archivi dei giornali si potranno ritrovare vent’anni di battaglia del sottoscritto contro il radicamento delle organizzazioni mafiose in tutta la provincia di Foggia. In anni in cui si diceva che io avevo una visione romanzesca, cinematografica. E invece erano anni in cui le mafie non erano solo la faida di Monte Sant’Angelo, ma la penetrazione negli uffici tecnici comunali, erano gli affari sull’edilizia, erano il controllo del narcotraffico, erano tante cose. Io sono molto preoccupato perché la politica deve fare della lotta alla mafia una bandiera non retorica. La lotta alla mafia è seria quando si accompagna alla lotta per i diritti sociali e quindi spero naturalmente che a Cerignola questa destra compromessa venga travolta».
LE DIVISIONI A SINISTRA «Le divisioni nel campo della sinistra non sono una novità, tanto più a Cerignola. L’essenziale è essere capaci al momento opportuno di ricostruire l’unità. Io sono un militante di Sinistra Italiana, sostengo il mio partito, spero che abbia consensi e forza perché siamo l’unico partito all’opposizione della normalizzazione, cioè del governo Draghi e dei poteri confindustriali che lo sostengono. Ovviamente in un turno di elezioni amministrative in cui la destra va divisa e la sinistra va divisa, spero che il mio partito prenda tanti voti e che al turno di ballottaggio la sinistra unita possa battere questa destra compromessa».
Bene, adesso con Vendola il povero Sgarro ha meno chances di essere eletto. Bravissimi.