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    Aggressioni in famiglia a Foggia e Cerignola, l’esasperazione dei rapporti fra le mura di casa

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    Non solo uomini, questa volta uno dei due episodi vede i ruoli invertiti ed è una donna a colpire il compagno con un paio di forbici al culmine di un violento litigio. Il secondo episodio racconta di un uomo che non si rassegnava alla fine del suo matrimonio e che ha raggiunto, armato di pistola, moglie e figli per minacciarli; la donna inoltre presentava segni evidenti di una recente violenza subita. Una storia ben nota e che si ripete con inquietante puntualità quasi quotidianamente, violenze domestiche mai denunciate che troppo spesso culminano in femminicidi. “L’obiettivo primario è quello di lavorare sulla prevenzione, nonché sulla facilitazione della denuncia da parte delle vittime. In questo caso, sono attivi i Centri Antiviolenza e il numero 1522, attivo 24 ore su 24, dove coloro che sono vittime di violenza hanno possibilità di ricevere supporto e aiuto” dichiara la psicologa Anna Palumbo, consigliere dell’Ordine degli Psicologi di Puglia.

    “La pandemia dell’ultimo anno ha esasperato enormemente la conflittualità e gli episodi di violenza all’interno delle mura domestiche” racconta la psicologa. “I dati emanati dal Ministero dell’Interno sulla violenza di genere hanno evidenziato nell’ultimo anno una riduzione di atti di violenza e di omicidi per furti, rapine e danni alle cose, a fronte di un aumento di casi di violenza all’interno delle mura domestiche”. La consigliera dell’Ordine degli Psicologi di Puglia considera tra le sue riflessioni un retaggio culturale per cui fenomeni di questo tipo sono sempre esistiti e specifica che “la violenza si attiva in persone già violente o culturalmente predisposte ad essa”, ma ammette che “in ambito clinico, nel periodo attuale, è stato riscontrato un aumento dell’irritabilità, una attivazione di stati emotivi disfunzionali e di azioni auto ed etero lesive conseguenti ai cambiamenti dello stile di vita che la pandemia ha prodotto in ambito familiare, lavorativo e sociale”.

    La psicologa, per concludere, sostiene che “un supporto psicologico non può essere obbligatorio in casi simili, ma la prevenzione può e deve avvenire attraverso canali differenti. Vorremmo far capire che non si deve correre ai ripari solo in casi gravi, ma anche alleggerire situazioni di tensione che possono degenerare in un qualsiasi momento, con conseguenze imprevedibili”.

    2 COMMENTS

    1. Gli ostacoli sono molteplici, cosa che i psicologi sanno da tempo, e non scardinano la vera patologia, il problema più inquietante, diciamo, in particolare, è questo strumento che io in questo momento sto adoperando, IL CELLULARE, INTERNET è la causa inrreparabile di tutti, distrugge la famiglia, è soprattutto i giovani, è uno strumento in alcuni casi efficiente, ed utile, ma in certi di sopra lunga andare di casi, distrugge realmente l’intero e l’esterno di tanti uomini e donne, a rivoluzionato l’essere umano in una gravità inaudita si dal punto di vista genitoriale, sociale, scolastico, religioso, e culturale, e un vero e proprio paradosso, all’ossessione umana si è arrivati che ognuno di noi non ne possa fare almeno di questa maledetta invenzione, è un organo interno nel tuo corpo, che non puoi farne almeno vive con te, il CELLULARE si!!! Convolge incidenti stradali, omicidi tra ragazzi, omicidi di infedeltà tra uomini e
      donne, perché i femminici, perché una buona percentuale di donne vengono ammazzate e sono vittime per causa dei social questo è il danno e la vergogna del SECOLO.

      • Nessun mezzo innovativo come internet o i cellulari potrà mai giustificare aggressioni e violenze di genere, seppur dannoso in molti altri casi. Non c’è mai da chiedersi “chissà cosa ha fatto per essere violentat*…”
        Certi comportamenti, certe azioni, non potranno mai essere giustificati, ma solo denunciati!
        Smettiamola di cercare degli alibi solo perché non vogliamo ammettere che la violenza di genere è un problema attuale e grave e che la colpa è SOLO DI CHI VIOLENTA.

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