La ricerca di un candidato per il centrodestra è un walzer che dura settimane, per non dire mesi. Nonostante tutto Cerignola è una delle poche piazze italiane in cui non si è ancora ufficializzato alcun candidato, a maggior ragione uno unitario. I papabili più accreditati al tavolo sono Gianvito Casarella, che ha incassato tempo addietro l’ok di Fratelli d’Italia e della Lega, e Antonio Grillo, sostenuto da Forza Italia, Udc, Nuovo Psi e diverse altre sigle minori dell’arco moderato. In più c’è Francesco Decosmo, pronto ad una corsa solitaria in caso di “libera tutti”.
Non si esclude però che nel derby possano intervenire questioni altre: su tutte la convergenza di visioni (federazione, ndr) tra Lega e Forza Italia, che invece a Cerignola sarebbero su due nomi differenti. In più un pezzo di Fratelli d’Italia (i “giannatempiani”, ndr) spingerebbe per un nome differente da quello di Casarella, ovvero Marco Merlicco.
Al di là di ogni bega o nome, in gioco c’è l’unità del centrodestra che, unito, mai come adesso, avrebbe il vantaggio di giocarsela con un centrosinistra in corsa con due candidati. Nel centrodestra la priorità è – lo scriviamo da mesi – un nome che unisca l’intero arco moderato. L’unico – a sentire da più parti – è Antonio Giannatempo, che probabilmente attende un’investitura da Bari (o Roma). Anche perché ha ribadito a più riprese di non essere disponibile ad una candidatura (almeno a parole).