A poche centinaia di metri a distanza di poche decine di ore Antonio Giannatempo e Francesco Bonito parlano ai cittadini comunicando le proprie idee e chiedendo, dunque, di esser scelti alla guida della città. Al vertice di due schieramenti opposti, i due “esperti”, volti noti della politica, non hanno risparmiato bordate all’ex-Sindaco Franco Metta, che riproverà il 3 e 4 ottobre a riprendersi ciò che lo Stato, a seguito del lavoro della commissione d’accesso, gli ha tolto, sciogliendo il consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
GIANNATEMPO «Voglio dire a chi dice che si è inventato i servizi sociali a Cerignola che noi abbiamo nutrito il nostro Comune di assistenti sociali; noi abbiamo aperto i centri sociali, noi abbiamo fatto sempre la politica della persona e adesso lo faremo ancora di più come riportato nel nostro programma che fra qualche giorno sarà distribuito. Non voglio parlare degli assenti, le cose serie di questa città, i problemi, che sono tanti, si affrontano con i confronti. Il confronto è democrazia, perché poi la gente sceglie chi ha la miglior soluzione al problema. Non si risolve niente con le offese, con gli attacchi ma soprattutto con le bugie. A chi pensa di incantare, a questo pifferaio, voglio dire “ti aspetto”, insieme a tutti gli altri candidati nei confronti per parlare, quando vuole, del passato, per fargli capire che cosa significa amministrare una città in un momento di grande difficoltà. La pubblica amministrazione è fatta di atti e io sono pronto a dimostrare tutti gli atti, anche a parlare di Gema, del buco che abbiamo subito. Io amo questa città, mi ripropongo come candidato Sindaco, perché Cerignola ha bisogno di coerenza, passione e di chi la ama davvero».
BONITO Anche per Bonito il punto di partenza è l’ex-primo cittadino. «E’ venuto qui a dire di avere avuto delle archiviazioni. E’ falso e ditelo in giro ai cerignolani, devono sapere che a carico di Franco Metta pendono una caterva di processi penali. E una persona così si può presentare ad una competizione per diventare sindaco di una città di 60.000 abitanti? Può fare il sindaco di Cerignola un evasore fiscale di 350 mila euro? Per il nostro presidente della Repubblica ha commesso una serie di nefandezze, sono 15 pagine di porcherie, che ha fatto questo signore e si vuole presentare come sindaco della nostra città?». E a proposito dell’incandidabilità e del ricorso in Cassazione, «se la Cassazione dovesse dichiarare inammissibile il ricorso che Franco Metta ha presentato l’altro ieri, se dovesse appunto dichiararlo inammissibile il signor Franco Metta, anche se eletto, verrà cacciato dal consiglio comunale. E voi dovreste dare il voto ad un personaggio squalificato di questa specie?».