Una normalità preludio di una nuova assegnazione della struttura. Diversi i soggetti interessati che, di fronte ad un nuovo avviso pubblico, potrebbero farsi avanti. Su tutti le tante associazioni che in quel contenitore, negli anni e a vario titolo, hanno già lavorato. A cominciare da chi già opera lì – la ARS Nova -, fino alla Pro Loco e OltreBabele. L’idea sarebbe proprio quella di rimettere in moto velocemente la struttura, che prese il via nel 2010 (si chiamava ExOpera) grazie ad un progetto regionale. Tante le criticità negli anni e diversi i violenti attacchi politico-mediatici a chi ha gestito la struttura. Fughe da un lato e cambi in corso dall’altro hanno minato quello che sarebbe potuto essere un reale volano culturale per la città. Adesso toccherà all’assessore alla cultura Rossella Bruno costruire la svolta, nella speranza che non risulti il solito “nuovo inizio” di un breve cammino.
Questa mattina, su ordine del Tribunale, un ufficiale giudiziario ha dato l’okay all’apertura forzata della porta d’ingresso di Palazzo Fornari, sono state cambiate le serrature ed ora entrambe le associazioni potranno accedervi, come da legge. Oggi dunque il primo atto, al quale ne seguirà un secondo: il 2 dicembre l’associazione Fosse Granarie dovrà sgomberare definitivamente Palazzo Fornari. «Come ricorderete – ha detto Bonito -, alla gestione di Palazzo Fornari, tra l’altro, è dedicata una parte della relazione con la quale il Presidente della Repubblica ha disposto, due anni fa, lo scioglimento del Consiglio Comunale di Cerignola per infiltrazioni mafiose. Torniamo alla normalità».