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    “Diamo una possibilità alla pace”, Cerignola in piazza per dire no alla guerra

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    Il freddo intenso di questi ultimi giorni non ha scalfito la volontà dell’anima pacifista di Cerignola di esprimere con forza il proprio no alla guerra. Nella serata di martedì 1° marzo in tanti hanno risposto all’appello di “Diamo una possibilità alla pace”, la manifestazione organizzata dall’Amministrazione Comunale e dalla Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano che – proprio sulle note dell’iconico brano di John Lennon che ne ha ispirato il nome – ha fatto gremire Piazza Matteotti nel giro di poco. Le scuole, le associazioni, molti giovani e diversi liberi cittadini hanno preso parte al sit-in facendo sentire il proprio calore ai cittadini ucraini residenti nel territorio, presenti anche loro in piazza, con il fiato sospeso per le sorti della propria nazione e dei loro cari.

    La comunità ucraina in Puglia conta circa 3.000 abitanti, dei quali poco più di 1.200 in provincia di Foggia (dove ne risiede la maggior parte) e segnatamente 134 a Cerignola. Una comunità che ha uno dei suoi punti di riferimento in Padre Oleg Grygorets, parroco della Chiesa greco-cattolica a Foggia, anch’egli presente in piazza e che ha gentilmente detto la sua a lanotiziaweb.it: «Sono qui per ringraziare per questa manifestazione, fatta per il nostro Paese, la nostra Patria che adesso è sofferente per la guerra. Va avanti già da 6 giorni – sottolinea con rammarico – ma i nostri eroi si stanno mostrando molto bravi. Abbiamo forti motivazioni nella nostra battaglia, vogliamo essere nell’Unione Europea. Vogliamo stare con le persone che vivono libere, stare con la gente che vuole la pace, che vuole pregare, che vuole avere la benedizione di Dio». Sceso in piazza quale uno dei principali promotori della manifestazione, il direttore della Caritas Diocesana, don Pasquale Cotugno, ha tenuto a ribadirne l’importanza al nostro sito: «Vogliamo rimarcare l’adesione ai valori per noi fondamentali, che sono quelli della Costituzione e del Vangelo: la pace e la non-violenza. Soprattutto ribadire con fermezza la contrarietà ad ogni intervento armato. Crediamo che ogni conflitto si possa risolvere con una mediazione, con un negoziato, non con le armi. Abbiamo collaborato con altri enti per organizzare questo sit-in. Ci sarà inoltre una veglia ecumenica per la pace. Accoglieremo l’invito del Papa al digiuno e alla preghiera per la pace nel Mercoledì delle Ceneri». Su come ogni comune cittadino possa muoversi per fornire il suo contributo, don Cotugno spiega che «innanzitutto può farlo con la presenza a queste manifestazioni, pregando per la pace e per il popolo ucraino che sta soffrendo. Come Caritas Diocesana siamo in stretta relazione con la Caritas Europea, con quelle di Polonia e Romania e con la Caritas Italiana. Adesso non hanno bisogno di aiuti quali cibo, vestiario e medicinali. Stiamo raccogliendo fondi per l’accoglienza dei rifugiati. Naturalmente sappiamo che la situazione può cambiare nei prossimi giorni. Ogni giorno pubblichiamo sulle nostre pagine social gli aggiornamenti della Caritas e aggiorneremo se le cose dovessero cambiare».

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    «Grazie agli uomini e alle donne di Cerignola che sono in questa piazza a testimoniare la profonda cultura pacifista di questa città e del nostro Paese – esordisce il primo cittadino, Francesco Bonito -. La nostra Costituzione ripudia la guerra ed è un concetto storico, politico, culturale importantissimo. Noi ripudiamo la guerra, vogliamo la pace fra gli uomini, fra le nazioni, fra i Paesi. È bellissimo vedere qui i ragazzi, le scuole, gli insegnanti che hanno portato i loro studenti in piazza a testimoniare quello che noi siamo: un popolo che crede nella pace e nella solidarietà tra i popoli. Siamo vicini all’Ucraina, un Paese che ha dovuto subire quest’aggressione». Alla voce delle Istituzioni segue quella della Diocesi, S.E. Rev.ma Mons. Francesco Cacucci, alla sua prima uscita pubblica dall’insediamento da Amministratore Apostolico: «In ebraico ‘pace’ si dice ‘shalom’. Shalom non è soltanto assenza di guerra, ma armonia piena tra gli uomini e nel creato. Noi questa sera accogliamo la pace come dono di Dio. Se sapremo accoglierla, saremo capaci di comunicarla a tutti». Dalle toccanti testimonianze dei diversi cittadini della comunità ucraina del territorio agli appelli colmi di genuina speranza degli alunni in tenera età delle nostre scuole, in tanti hanno preso la parola per lanciare da Piazza Matteotti dei messaggi in maniera tanto forte quanto gentile. È stata una Piazza in cui, in una fredda serata di fine inverno, si è scritta una pagina di storia di questa comunità. Una comunità che, esprimendo la propria totale avversione al concetto di intervento armato e stringendosi attorno ad un popolo in sofferenza, ha scelto di stare dalla parte della civiltà.

    4 COMMENTS

    1. per la guerra e giustissimo la gente sia scesa in strada per disapprovarla.invece per il caro vita non lo facciamo nessuno.

    2. Nessuno scese in piazza per protestare contro l’esercito ucraino che attaccava la regione separatista del DONBASS, nessuno.
      Vi sono morti di serie A e poi quelli di serie B !!!!!
      Se gli USA esportano pace e democrazia a suon di bombe, va bene, se lo fanno gli altri non va bene.
      Ipocriti!!!! Ancora una volta é l’informazione che gioca un ruolo fondamentale, come con il COVID, giornali e canali televisivi faziosi e partigiani al massimo. VERGOGNA!!!!!!

      • Putin è il nuovo hitler che bisogna combattere in ogni modo affinchè la guerra d’invasione da lui voluta con crudeltà finisca con la sconfitta definitiva della dittatura russo-comunista. W L’Ucraina democratica

        • Ucraina democratica? TU non sai cosa scrive, il governo di Ucraina in mano USA, Zelenkij marionetta che fa interessi di USA, accordi di 30 anni indietro con Gorbachev USA non ha rispettato. Impari storia, e dice a Ministro Draghi dinon dare armi a Ucraina. W la pace.

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