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    “L’altra città” che genera antimafia sociale e occasioni di sviluppo

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    «Fare cultura e creare opportunità di lavoro e sviluppo sono le leve per contrastare la criminalità, per fare antimafia sociale, per contrapporre la città colorata a quella grigia. Occorre generare politiche di senso, azioni e progetti che combattono la povertà di senso attraverso l’economia della felicità. Il progetto “La strada. C’è solo la strada su cui puoi contare” ha questo obiettivo, contaminare i giovani dai 16 ai 19 anni attraverso attività, laboratori, iniziative che generino una cultura dell’antimafia da applicare ogni giorno, anche nei piccoli gesti quotidiani. Un obiettivo che diventa possibile anche grazie al coinvolgimento delle associazioni, delle cooperative sociali, delle istituzioni, ciascuna chiamata a svolgere il suo ruolo». Con queste parole Antonio Cocco, coordinatore del progetto “La strada”, ha aperto l’incontro di ieri sera “L’altra città. Mafia e antimafia di Capitanata” svoltosi a Foggia a Palazzo Dogana con l’idea non solo di raccontare l’evoluzione del progetto, ma anche per presentare il volume che ha dato il titolo all’incontro ed il vino “Rosso Libero-Michele Cianci”.

    Il momento di riflessione è stato promosso dall’ATS composta dalle cooperative sociali Altereco (ente capofila), Medtraining ed il Centro di Servizio al Volontariato di Foggia – in collaborazione con la Consulta Provinciale per la Legalità – che gestisce in agro di Cerignola il terreno confiscato alla mafia ed intitolato a Michele Cianci, il commerciante vittima di mafia ucciso a Cerignola la sera del 2 dicembre 1991. Dopo i saluti istituzionali del presidente della Provincia Nicola Gatta, e del sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, il sociologo Roberto Lavanna ha spiegato le finalità della pubblicazione “L’altra Città. Mafia e antimafia di Capitanata”: «Il volume nasce con l’idea che per capire la mafia e comprendere anche quello che l’antimafia sta facendo su questo territorio bisogna parlarne, scriverne, farne la storia e cercare di fare capire che la mafia è un fenomeno che la Capitanata conosce da molti decenni, che la mafia della provincia di Foggia è sempre più forte e che nel 2017 quando c’è stata la strage di San Marco in Lamis la reazione della Squadra-Stato ha fatto sì che l’epopea della mafia di Capitanata in qualche modo è cambiata». Di qui, l’esigenza di dare corpo al volume “L’altra Città. Mafia e antimafia di Capitanata”, curato dall’esperta di criminologia Annalisa Graziano e dal sociologo Roberto Lavanna, rispettivamente responsabile della comunicazione e direttore del CSV Foggia, che descrive le mafie che hanno colpito il territorio foggiano negli ultimi quarant’anni, con un’attenzione particolare alle storie delle vittime innocenti e alle azioni di contrasto alla criminalità organizzata. Hanno collaborato i giornalisti Francesco Pesante ed Emiliano Moccia e l’avvocata e referente di Libera Foggia Federica Bianchi. La prefazione del volume, pensato per le giovani generazioni e per questo arricchito con grafici e riproduzioni di articoli storici, porta la firma di Giuseppe Volpe, già procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. La postfazione è di Adriana Sabato, fino a ottobre 2021 Commissario Straordinario di Cerignola.

    Oltre a Jacopo Lorusso, studente Liceo Scientifico “A. Volta”, nella prima parte della serata è intervenuto anche Ludovico Vaccaro, Procuratore capo di Foggia, che ha ricordato «che la giustizia è un bene comune, un bene che ciascuno di noi è chiamato a coltivare. Progetti come quello de “La Strada” sono necessari perché aggrediscono le fragilità di senso, diventano occasioni di sviluppo e di lavoro. A riguardo, è essenziale che in questo territorio si generino maggiori opportunità di lavoro, di occupazione, perché sono i deterrenti più efficaci per attrarre i giovani che vengono tentati dalla strada della criminalità. Occorre inoltre – ha evidenziato Vaccaro – promuovere azioni che favoriscano il recupero di chi ha sbagliato, il cambio di mentalità, perché questo è fondamentale per il reinserimento sociale e lavorativo di chi ha commesso un reato. Credo nella pena efficace, quella pena che raggiunge realmente il suo obiettivo quando riesce a far redimere una persona che ha sbagliato». Nella seconda parte dell’incontro, invece, ampio spazio è stato dato alla presentazione del vino “Rosso Libero-Michele Cianci”, frutto della raccolta dell’uva che lo scorso mese di settembre ha coinvolto lavoratori provenienti da situazioni di disagio e da percorsi di giustizia riparativa, sul bene confiscato alla mafia ed intitolato proprio a Michele Cianci. «Fare memoria collettiva vuole dire anche che il suo esempio, la sua storia, non sono cadute nell’oblio, ma continuano a vivere ed arrivare alla gente» ha detto la sorella Angela. Presenti in sala altri famigliari di vittime innocenti di mafia. Nell’occasione, sono intervenuti anche Adriana Sabato, ex commissario straordinario Comune di Cerignola; Dora Giannatempo, della cooperativa Altereco; Giuseppe Colopi, enologo. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Annalisa Graziano. Il momento di riflessione e condivisione si è concluso con la degustazione curata dalla cooperativa Ortovolante del vino “Rosso Libero”, dei taralli “Volìo” realizzati da persone affette da problematiche psicosociali e/o psichiatriche di Casa per la Vita “Brecciolosa” e delle olive “la Teutonica”, frutto della raccolta della Bella di Cerignola sul terreno confiscato alla mafia “Michele Cianci”.

    “L’altra città. Mafie e antimafia di Capitanata” sarà distribuito gratuitamente nelle scuole, nelle associazioni e nei luoghi di dibattito pubblico nell’ambito delle attività previste da “La strada. C’è solo la strada su cui puoi contare”, vincitore dell'”Avviso Cantieri Innovativi di Antimafia Sociale: educazione alla cittadinanza attiva e miglioramento del tessuto urbano” della Regione Puglia. Il progetto è promosso dall’Associazione Temporanea di Scopo che vede il Comune di Cerignola in qualità di ente capofila e un nutrito partenariato composto da: Comune di Foggia, CSV Foggia, Cooperative sociali Medtraining e Altereco. Chi vuole una copia del volume può anche scrivere all’indirizzo mail: info@csvfoggia.it.

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